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Top BusinessCuE 2020: i principali eventi influenzanti il business

Il 2020 è quasi giunto al termine, e come ogni anno ci si guarda indietro cercando di capire quali eventi lo abbiano caratterizzato. Noi della redazione di BusinessCuE riteniamo che il periodo appena trascorso sia ben rappresentato da tre parole (riportate in ordine cronologico rispetto ai loro picchi di “popolarità”) che hanno avuto conseguenze dirette sul mondo del business tutto: Covid, Biden, vaccino.

Covid: il 2020 inizia con una pandemia globale

A dire la verità, le prime avvisaglie avevano iniziato a diffondersi già a fine 2019. Ma diciamocelo, chi di noi avrebbe mai pensato ad un fenomeno di tale portata? Nessuno. E l’Italia è stato il primo paese europeo a farne pienamente i conti, seguita a ruota da Francia, Spagna, Germania e UK. Metà febbraio, tutto procede “normalmente”: schermaglie tra governo ed opposizione, legge di bilancio recentemente approvata, Juventus in testa al campionato di calcio… poi, d’improvviso, lo schiaffo: un virus, partito dalla Cina, si sta diffondendo. E allora, chiusi i confini di alcune regioni prima, di tutta Italia poi. DPCM, lockdown, #andràtuttobene. Presidenti di regione showman, San Pietro desolata e desolante, virologi che diventanos tar, persone comuni che diventano virologi. Un mese prima erano tutti allenatori poi, capiteli, la Serie A si è dovuta fermare…E mentre un paese intero si blocca per tre mesi, la borsa globale crolla (Marzo), le aziende sono sempre più in difficoltà, le persone pure. E quindi? Bonus! Ecco un’altra parola che abbiamo imparato a conoscere. E poco importa che magari arrivino tardi (o non arrivino proprio), come si suole dire “basta il pensiero”. Poi arriva l’estate: e qui sbagliano molti (oserei dire tutti) nel prenderla come un “liberi tutti!”. I primi sentori si sono avvertiti a partire da Ferragosto, però Settembre, tutto sommato, è filato abbastanza liscio. Poi Ottobre: il patatrac. Seconda ondata. Di nuovo: DPCM, lockdown, ma l’# non c’è più. Regioni che durante il primo periodo si erano comportate dignitosamente, ora vacillano. Che fare? Colori! Giallo, Arancione, Rosso, in scala di gravità. Praticamente sono stati interpretati così: “Sono giallo? Che fortuna, posso fare ciò che voglio!” non proprio correttamente, insomma. Tant’è che in Dicembre 2020 ci ritroviamo tutti in zona Rossa, ma non preoccupatevi: da Gennaio torneranno i colori (sperando che i vaccini, di cui parleremo in seguito, inizino a fornire i risultati desiderati).

USA 2020: Joe Biden presidente

Comunque, non è che gli altri Paesi se la passino molto meglio, siamo tutti nella stessa barca. Nel frattempo, però, in America è cambiato un presidente (ammesso che Trump non si barrichi nello studio ovale). Primi giorni di Novembre 2020, gli statunitensi sono chiamati al voto: ha vinto Biden, no Trump, no Biden, no riconteggio. Georgia che diventa la nuova Florida, Biden viene eletto. In tutto questo, il covid (molto sofferto anche oltreoceano) gioca un ruolo decisivo: senza, the Donald, avrebbe stravinto (prova di ciò è l’incertezza nell’esito finale, nonostante Trump fosse ritenuto da tutti ampiamente sfavorito. Ma si sa, tutto il mondo è paese…). Comunque, il senato è Rep: dunque Biden dovrà stare molto attento nel non intaccare in fragili equilibri che si creeranno in Washington D.C. (nel mentre, Wall Street risponde bene). Good luck, mister President!

Vaccino: si termina con una speranza

Una luce in fondo al tunnel, in loro riponiamo la speranza che questo prossimo 2021 sia differente. I giganti del pharma, non appena si è compresa la gravità della situazione, hanno unito le forze per trovare un vaccino adeguato in tempi strettissimi: ecco allora Pfizer e Biontech allearsi, Astra Zeneca collaborare con Oxford, Sanofi e Gsk unire gli sforzi, Moderna rimboccarsi le maniche… Questo ci porta a pochi giorni fa, il 27 dicembre, V-day europeo in cui è iniziata (con i soggetti più a rischio) la campagna di vaccinazione di massa. Puntuali sono quindi spuntate discussioni riguardo: metodi di approvazione, costi e quantità delle forniture, mRNA, logistica del freddo – non tutte con cognizione di causa, ma nemmeno additare quali “eretiche” in toto. In ogni caso, voglio concludere questo articolo con l’auspicio che il 2021 possa essere un anno non dico migliore, ma diverso: in cui impareremo a convivere con il virus (sperando inoltre che i fondi UE vengano utilizzati con criterio). Perché ok la luce, ma il tunnel è ancora lungo e sarebbe ipocrisia e falso buonismo affermare il contrario.  

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Published by
Alberto Girardello