Amazon: le ragioni del successo planetario
Oltre ogni aspettativa ed oltre ogni previsione. Nel primo trimestre del 2021, il gigante dell’e-commerce chiude con 8,1 miliardi di utile e con un aumento di fatturato del 44% pari a 108 miliardi di euro. Ma da dove arriva il successo di Amazon?
Cosa troverai in questo articolo:
Amazon: le origini
Nasce il 5 luglio del 1994 grazie a Jeff Bezos. Bezos, reduce da un trasferimento presso la cittadina di Bellevue nello stato di Washington, appose la prima insegna con il nome “Amazon” nel suo garage. Un nome, un marchio che dopo 27 anni avrà reso il suo fondatore, l’uomo più ricco del mondo.
L’idea iniziale di Bezos era quella di creare una libreria interamente online e di vendere libri in tutto il mondo. L’idea era buona e la bolla di internet pronta a scoppiare. Così Bezos iniziò a cercare nuovi target a cui rivolgersi, e dalla vendita di libri passò a quella dei videogiochi, Cd musicali, abbigliamento, mobilia, prodotti elettronici e quant’altro. Il successo via via crescente lo porterà a quotarsi in borsa nel 1997.
La scelta del nome
Il nome Amazon, in realtà, non è il nome d’origine della piattaforma di e-commerce. Inizialmente, il nome attribuito fu quello di Cadabra, da Abra Cadabra. Nome scartato quasi subito, quando l’avvocato esperto di marchi nominato da Bezos, si rese conto che Cadabra evocava il ricordo della parola “cadavere”. Di certo non una buona assonanza.
Trovare il nome perfetto era un’impresa difficile, ma nel ’95 arriva l’illuminazione. “Amazon”, secondo Bezos era la parola perfetta. Amazon come il fiume con il più grande drenaggio del pianeta, il Rio delle Amazzoni appunto. Il nome gli piaceva per due motivi:
- iniziando con la lettera “A” il suo sito, nei motori di ricerca, sarebbe stato uno dei primi considerato l’ordine alfabetico e ciò ovviamente avrebbe giovato alla sua visibilità;
- in secondo luogo, il nome evocava il fiume dal più grande bacino idrogeografico del mondo, il che era coerente con l’idea di Bezos di comunicare la vasta scelta di libri che potevano essere acquistati dai suoi clienti.
L’evoluzione del logo Amazon
Come tutte le più grandi aziende, anche Amazon negli anni ha ritoccato il proprio logo, rendendolo via via più immediato, comprensibile e pulito. Si parte da un logo di difficile definizione che rievoca il corso del fiume, in cui il nome dell’azienda non è chiaro e ben leggibile a colpo d’occhio, arrivando poi alla versione che tutti noi oggi conosciamo. Quella con la freccia che parte dalla lettera “A” alla lettera “Z” per far capire a tutti che sul sito Amazon si può trovare davvero di tutto. Dalla A alla Z.
Il business di Amazon
Complessivamente la piattaforma vende oltre 12 milioni di prodotti senza considerare i libri, il vino ed i servizi. Possiede 310 milioni di utenti attivi di cui 90 milioni di clienti Prime. Ma Amazon non è solo una piattaforma e-commerce in cui acquistare prodotti. Possiamo considerarlo anche come un motore di ricerca in cui fare le comparazioni dei prezzi per prodotti simili o uguali, venduti da venditori differenti che si appoggiano alla piattaforma, sia per effettuare una comparazione tra i prezzi presenti su Amazon e i prezzi che invece si trovano nei negozi fisici.
Forse non tutti sanno che…
Avete mai sentito parlare di Amazon Smile? In poche parole, acquistando un prodotto con il bollino Amazon Smile, una parte del prezzo pagato per quel prodotto, viene devoluto ad un ente benefico a scelta del cliente, senza costi aggiuntivi per quest’ultimo. Difatti il motto è proprio “You shop, Amazon gives”. Iniziativa nobile da parte di Amazon ma anche una grande strategia di crescita. Difatti, gli utenti, apprezzando tale gesto, saranno incoraggiati ad acquistare nuovamente sulla piattaforma.
Le tecniche di persuasione all’acquisto
Nel marketing, fondamentali sono le tecniche di persuasione ed il colosso dell’e-commerce ne utilizza almeno sei:
- Scarcity: avete mai notato che qualsiasi acquisto su Amazon sembra sempre in promozione? Attraverso le offerte a tempo o semplici prezzi scontati, ci fa apparire come se il prodotto godesse ancora per poco tempo di quello sconto e ci inviti ad acquistarlo quanto prima.
- Urgency: quante volte ci è capitato, al momento dell’acquisto di un prodotto, di leggere “pochi pezzi disponibili”. Il sito infatti, informa gli utenti che quello specifico prodotto sta per andare esaurito in modo che generi una sensazione di urgenza e indifferibilità nell’acquisto.
- Bottone 1-Click Buy: zero ripensamenti, velocità. Con il tasto 1-click gli utenti registrati possono concludere gli acquisti con un solo click;
- Prezzo sul valore percepito: il prezzo di vendita primario è barrato ma si legge chiaramente in modo che lo si possa confrontare con il prezzo al netto dello sconto applicato.
- Cross selling e up selling: perché non inserire dei prodotti correlati a ciò che si sta acquistando? Ormai è d’obbligo per il sito inserire i prodotti “Spesso acquistati insieme”. Questo è il cross selling. L’upselling serve per indirizzare i clienti verso i prodotti migliori. Perché acquistare un prodotto di fascia medio-bassa quando, con qualche decina di euro in più puoi avere un prodotto di fascia alta?
- Social proof: il voto sotto forma di stelline gialle lasciate dagli utenti che hanno già acquistato quel prodotto potrebbe convincere il possibile cliente all’acquisto, qualora il prodotto avesse una buona valutazione.
Un nuovo modo di consumare
Non riconoscere la grandezza di Amazon e del suo ideatore sarebbe un errore. Che lo si voglia o no Bezos ha azzeccato il periodo storico giusto per poter lanciare la sua piattaforma e attraverso le migliori strategie di marketing ha cambiato il nostro modo di consumare. Seduti comodamente sul divano, basta un click per poter acquistare e ricevere in tempi sempre più brevi il prodotto che in quel momento ci sembra assolutamente indispensabile. Che poi lo sia o meno beh… risiede proprio in questo l’efficacia del marketing. O meglio, del neuromarketing.