Adolfo Urso: il nuovo ministro del (ex) MiSe
Il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (auguri!), ha cambiato i nomi di molti dicasteri del suo esecutivo, come per il ministero dello Sviluppo economico, affidato ad Adolfo Urso.
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 21 ottobre 2022, l’Onorevole Giorgia Meloni si è recata al Quirinale e ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’incarico di formare il nuovo Governo. Un incarico che è stato accettato subito senza riserva, presentando la lista dei nuovi Ministri, con e senza portafoglio, che formeranno il suo Governo.
Il giuramento si è svolto questa mattina, sabato 22 ottobre 2022, alle ore 10:00. Giorgia Meloni e i 24 ministri hanno giurato, al Quirinale, nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: nasce il governo di centrodestra.
“Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha twittato la premier Meloni appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo.
Adolfo Urso: chi è il ministro del Made in Italy?
La prima novità del governo, formato e guidato da Giorgia Meloni, è di tipo linguistico.
Tra conferme e qualche novità sui nomi dei ministri, è stata annunciata la modifica del nome di alcuni ministeri. Tra questi si inserisce il ministero dello Sviluppo Economico, ribattezzato “ministero delle imprese e del Made in Italy”.
A guidarlo sarà Adolfo Urso (FdI), politico di lungo corso che ha già frequentato, nella veste di Viceministro, Palazzo Piacentini. Nasce a Padova nel 1957, da genitori di origini siciliane, di Acireale (Catania). Laureato con lode alla Sapienza di Roma, è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio dal 1984. Inizia l’attività politica nel Movimento sociale italiano di Gianfranco Fini.
Dal 2001 al 2006 – nel Berlusconi II e Berlusconi III, – è stato viceministro alle Attività produttive con delega al commercio estero. Nel 2009, ricopre la carica di viceministro dello Sviluppo economico con delega al commercio estero. Nei mesi successivi, entra in conflitto con il leader di Forza Italia. Nel novembre 2011, dà le dimissioni e chiede a Berlusconi di rassegnare le dimissioni entro la fine dell’anno, per permettere all’Italia di superare la crisi dello spread e dei mercati.
Nel 2013, fonda la società Italy World Services, che fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero.
Forte dell’esperienza maturata nell’esecutivo di centrodestra al tempo di Berlusconi, nel 2015 entra in Fratelli d’Italia. Tre anni più tardi, viene eletto per la prima volta senatore.
Da giugno 2021, è presidente del Copasir, il Comitato per la sicurezza della Repubblica. Da oggi, 22 ottobre 2022, passa così da presidente del comitato di controllo degli 007 italiani, a numero uno del Mise, anzi del Made in Italy.