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Elezioni 2022, e adesso cosa succede?

La destra è di nuovo al potere ed era dal 2011 che non ritornava a Palazzo Chigi. Ma adesso, dopo le elezioni di ieri 25 settembre 2022, chi diventerà premier? E quando sarà insediato il nuovo Governo? Vediamo assieme le varie tappe.

Elezioni 2022, le tappe

Abitualmente, dopo qualche giorno dalle elezioni, si proclamano gli eletti da parte degli uffici elettorali presso le Corti d’appello. Quest’anno, la data stabilita è il 13 ottobre ma la proclamazione potrebbe essere un pochino più complicata per il taglio dei parlamentari che passeranno dall’essere 945 all’essere 600. In questa prima seduta ci sarà la nomina dei presidenti della Camera e del Senato. Gli uscenti sono Roberto Fico alla Camera ed Elisabetta Casellati al Senato.

Come si elegge il Presidente del Senato?

C’è una netta differenza tra l’elezione del Presidente del Senato e l’elezione del Presidente della Camera. Per Palazzo Madama, sede del Senato, tutto viene stabilito entro e non oltre il quarto scrutinio. I primi due scrutini sono a maggioranza assoluta di tutti i componenti mentre il terzo è a maggioranza assoluta dei soli senatori presenti. Se non si arriva ad una decisione, con il quarto scrutinio si procede al ballottaggio.

Come si elegge il Presidente della Camera?

Per Montecitorio, sede della Camera, la situazione è un pochino più lunga in quanto si procede ad oltranza fino al raggiungimento della scelta. Per il primo scrutinio serve un quorum di due terzi dei componenti, al secondo ed al terzo il quorum scende ai due terzi dei presenti che votano mentre dal quarto in poi basta la maggioranza assoluta.

Elezioni 2022, cosa succede dopo la nomina dei Presidenti di Camera e Senato

Dopo la nomina dei due presidenti, il Presidente della Repubblica convoca le consultazioni che, per queste elezioni, dovrebbero aprirsi già tra il 17 ed il 18 ottobre.

I primi a salire dovranno essere gli ex Presidenti della Repubblica, poi i due presidenti del Senato e della Camera appena eletti ed alla fine i capigruppo ed i leader dei partiti presenti nel Parlamento. Se le consultazioni sono veloci e dunque si arriva subito ad un risultato chiaro, entro poche ore si nomina il Presidente del Consiglio. Se invece le consultazioni dovessero risultare più lunghe, allora si conferirebbero ad esponenti di spicco istituzionali i cosiddetti “incarichi esplorativi”. Quando il presidente della Repubblica conferisce l’incarico al neoeletto presidente del Consiglio, quest’ultimo, abitualmente accetta con riserva conducendo sue consultazioni con i partiti disposti a sostenerlo. Se queste consultazioni hanno esito positivo, allora il Presidente del Consiglio torna al Quirinale, scioglie la riserva e viene ufficialmente nominato.  Ai sensi dell’articolo 92 che recita:

Il Presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

Il presidente del Consiglio legge la lista dei ministri. Dopo qualche ora, al massimo il giorno dopo lo scioglimento della riserva, sia il presidente del Consiglio che i ministri giurano al Quirinale dinanzi al Presidente della Repubblica. Per le elezioni attuali, se non ci sono problemi, il governo potrebbe giurare già verso fino ottobre. Avvenuto tutto ciò, il nuovo premier va a Palazzo Chigi dove incontra il presidente uscente nel salone delle Galere. Quest’ultimo gli consegnerà la campanella che darà inizio alla riunione del Consiglio dei ministri durante la quale verrà nominato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed il Segretario del Consiglio. A questo punto il nuovo governo entra ufficialmente in carica.

L’insediamento del nuovo presidente del Consiglio deve essere fatto in tempi anche abbastanza celeri visto che in autunno si dovrà presentare la nuova legge di Bilancio.

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Published by
Maria Francesca Malinconico