E’ mai capitato di chiedervi, mentre siete lì davanti alla TV, come si misurano gli ascolti del programma che state guardando? Cosa significa che Sanremo ha avuto uno share pari al 64,9 %? C’è un esercito di fatine che, casa dopo casa, conta tutte le persone che durante quella determinata giornata, guardano quello specifico programma? Oppure esiste qualche supermega tecnologia aliena che individua tutte le persone che stanno seguendo “Harry Potter” il giovedì sera su Italia Uno? Una sorta di Grande Fratello che ci spia dall’alto? Niente di tutto questo!  In realtà non esiste alcuna fatina con la bacchetta e neanche una tecnologia strana alla Grande Fratello che conta chi guarda cosa. La risposta a queste domande è più semplice di quello che si possa pensare. Il suo nome è Auditel.

Auditel

Auditel, il Grande Fratello dello share

Partiamo dalle basi.

Cosa è lo share?

Impostate la versione “Alberto Angela” solo per questo paragrafo. Lo share è il rapporto, in percentuale, tra il numero di spettatori medio registrato da un programma in una determinata fascia oraria ed il totale degli spettatori che contemporaneamente stava usando lo stesso canale mediante lo stesso mezzo.

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Chi misura lo share?

Auditel misura lo share. E’ un’azienda che prende ad esame un gruppo specifico di famiglie installando nelle loro televisioni un apparecchio che permette di inviare determinati dati specifici tramite internet. Questo apparecchio si chiama Meter e registra quante volte viene acceso in un giorno il televisore, su quali canali viene sintonizzato e dunque quante sono le persone che seguono quel determinato programma. Sono circa 15.000 le famiglie che prendono parte a questa indagine ragion per cui il calcolo è rappresentativo di una media. Periodicamente vengono poi fatti altri sondaggi sulle famiglie che non hanno tale dispositivo e si paragonano i risultati così da avere una visione un pochino più completa del tutto.

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Ma se non si ha una televisione ed i programmi vengono guardati tramite internet, come si calcola lo share? Beh, domanda più che lecita! Ultimamente si è avuto l’avvento di smartphone e tablet dunque una buona parte della televisione si è trasferita su internet grazie ai programmi in streaming. In questo caso i dati vengono raccolti tramite il traffico di rete. Così non saranno solamente le famiglie selezionate da Auditel ad essere oggetto di indagine ma anche tutte quelle che si collegano alle piattaforme in streaming. Oramai i tablet sono considerati al pari della televisione per guardare i programmi preferiti!

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Quanto sono attendibili i dati?

Gli ascolti vengono monitorati e questo ormai è un dato di fatto ma non sempre tutto risulta trasparente. Perché è vero che queste famiglie hanno sul loro dispositivo un accessorio che serve a calcolare gli ascolti ma tecnicamente come avviene il conteggio dello zapping? Questo non è dato sapersi. Le famiglie come vengono selezionate? Quali sono i criteri? Anche in questo caso non si riescono a capire chiaramente le modalità di scelta. Dunque, questi criteri di indicizzazione degli ascolti vanno sì considerati ma vanno anche presi con le pinze perché oramai lo streaming vince su tutto e sappiamo bene che proprio quando si parla di internet, la volatilità delle notizie raggiunge livelli altissimi. In ogni caso, per chi fosse interessato, i dati vengono resi pubblici da Auditel ogni giorno poco prima delle 10 del mattino.

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Ultima chicca. Siete curiosi di sapere qual è stato il programma TV che ha avuto lo share più alto della storia? No, non è Sanremo e neanche i mondiali del 2006 ma se avete pensato ad una partita di calcio, beh, ci siete andati vicino! Con uno share pari all’ 87,25% è stata la semifinale dei mondiali di Italia ’90 tra la nostra nazionale e l’Argentina disputata il 3 luglio del 1990. Il risultato è inutile ricordarlo!