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Ricavi Apple: 83,36 miliardi sotto le aspettative, com’è stato possibile?

“Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Stay hungry, stay foolish, because only those who are crazy enough to think they can change the world they really change it”. Non dimenticheremo mai il discorso che, il 12 giugno 2005 Steve Jobs, co-fondatore della Apple Computer, tenne ai neolaureati dell’Università di Standford. “Stay hungry, stay foolish” ma mancano i chip: Apple chiude il quarto trimestre con i ricavi sotto le aspettative. Com’è stato possibile?

La nascita della Apple

Ma come ha fatto questo marchio con la mela morsa a passare da semplice impresa in un garage ad icona di stile ricercata da tutti? Partiamo dal principio. Tre sono i fondatori della Apple: il più famoso Steve Jobs e due suoi amici, Steve Wozniak e Ronald Wayne. L’amicizia tra Jobs e Woz nasce tra i banchi universitari, precisamente attorno al primo progetto assegnato loro: il “Blue Boxe”. A Woz era stato affidato l’incarico di progettare un dispositivo che consentisse di effettuare chiamate in modo rapido e gratuito mentre Jobs si occupava della commercializzazione vendendolo a più persone possibili.

Il primo progetto di computer si materializza ma solamente sulla carta, nel 1975, in quanto i processori all’epoca avevano un costo troppo elevato da sostenere, circa 170 dollari al pezzo. Solamente un anno dopo, la carta inizia a prendere vita grazie alla diffusione sul mercato di un chip, il 6502, al prezzo base di 25 dollari. Da qui nasce il primo computer, chiamato Apple I, progettato da Woz e commercializzato da Jobs. L’Apple I era sì molto potente ma allo stesso tempo molto semplice ed era il più economico sul mercato. Forse è stato questo il motivo per il quale l’HP, società per la quale Woz lavorava, respinse tale progetto, ritenendolo poco utile.

Appple I. Credits: rebelpilot – rebelpilot’s Flickr Site, CC BY-SA 2.0

Da questo NO, nasce nel 1976, la Apple Computer Co., società gestita dai i due Steve e dal loro amico Ronald Wayne. La prima grande vendita da parte della Apple fu quella di 50 esemplari di Apple I ad un importo pari ad Euro 500 l’uno. Il contratto di vendita però prevedeva che i computer fossero assemblati e visto che i tre soci erano a corto di soldi e non avevano un luogo dove farlo, decisero di montare il tutto nel garage della famiglia Jobs.

Dai proventi ricavati da tale vendita, Woz ebbe la possibilità di lavorare al progetto dell’Apple II che però si rivelò troppo dispendioso in termini di budget e quando fu chiesto a Wayne di impegnarsi economicamente nel progetto, quest’ultimo decise di abbandonare. Qui entra in scena Mike Markkula che investe in Apple 250 mila dollari grazie ai quali si ha l’upgrade da Apple I ad Apple II con l’inizio, nel 1977, dell’era dei Personal Computer.

Ha inizio l’era dei PC

Adesso siamo agli inizi degli anni ’80 con una società, con logo una mela morsa, che spicca il volo come un SR-71 Blackbird e che ha nella cabina di pilotaggio una nuova guida, tale John Sculley che ne diventa il CEO, avendo lasciato a terra uno dei co-fondatori, il progettista Woz che proprio a causa di un incidente aereo decide di abbandonare la società. Da qui, è tutto un volo oltre le nuvole. Dall’Apple II all’Apple III è un attimo, non con poche modifiche e parecchi dubbi iniziali (ventola o non ventola, questo è il problema!). Per poi passare ai 2 progetti pilota di Apple:

  • Lisa: progetto da 10mila euro, rivelatosi poi un fallimento;
  • Macintosh: progetto ideato come versione economica del progetto Lisa ma che poi si è rivelato la chiave del successo della Apple. Tale progetto fu presentato durante la diretta del Superbowl.

Non tutto ciò che luccica è oro, però. Infatti, all’inizio del 1985 si rompe il rapporto idilliaco tra il pilota e il copilota, a causa dell’entrata in scena della Microsoft alla quale Sculley aveva concesso l’utilizzo di alcuni elementi grafici dell’interfaccia del Macintosh in cambio dell’impegno di Microsoft a produrre sia Excel che Word per il Mac. Il 17 settembre 1985 Jobs abbandona la società da lui creata facendola precipitare nella crisi più profonda. Dopodiché un uragano di eventi. Jobs fonda la NextComputer che nel 1996 viene acquisita dalla Apple che rielegge Jobs come suo CEO con un compenso simbolico di 1 euro. Poi progetti di successo uno dopo l’altro. Ipod, Ipad, Iphone e Apple Store aperti in tutto il mondo.

Apple: trimestrale chiude in utile ma con ricavi sotto le aspettative

Il 25 settembre 2021 si è concluso l’anno fiscale della Apple che con la presentazione dei risultati finanziari del quarto trimestre ha annunciato un utile netto pari a 20,6 miliardi con ricavi saliti ad 83,36 miliardi ben sotto le aspettative attese dagli analisti. Rispetto a quanto ci si aspettava infatti c’è stata una perdita del 5% dovuta soprattutto al problema degli approvvigionamenti.  Secondo Tim Cook, attuale amministratore delegato della Apple, il motivo di tali perdite è a monte in quanto c’è carenza di chip. Ma cosa c’è alla base di quello che gli anglosassoni chiamano chip crunch?

Partiamo per gradi. Dove si concentra il maggior numero di fonderie che producono microchip? A Taiwan, paese altamente colpito dal Covid-19. Infatti, alla base del chip crunch c’è proprio il Coronavirus, protagonista del 2020.  Ma non dimentichiamo i cambiamenti climatici o l’abbandono dell’Afghanistan, paese ricco di terre rare, da parte delle truppe americane. Tutto ciò ha portato ad una sempre più crescente domanda di semiconduttori seguita da una carenza di microchip e peserà sul mercato tecnologico come un macigno almeno fino al 2023, ad essere ottimisti. E quindi il trimestrale di Apple chiude in utile ma con ricavi sotto le aspettative.

TSMC, colosso dei chip considerato uno dei più grandi al mondo, ha pianificato un aumento del prezzo tra la fine dell’anno in corso ed il 2022 dal 10% al 20% visto la forte domanda proveniente soprattutto da aziende come la Apple la quale ha subito un incremento di richieste di iPad e Mac grazie anche allo smartworking ormai sempre più diffuso. È una sorta di effetto lievito che, all’inizio della pandemia, era tipica dei piccoli negozi di quartiere i quali avevano aumentato i prezzi proprio considerando l’aumento della domanda.

Ma la pandemia volge al termine, o almeno si spera, e questa crisi sarà solo un brutto ricordo dalla quale la Apple ne uscirà sicuramente con un altro prodotto magari con 5 fotocamere, un apribottiglie incorporato e una sveglia che al mattino ti caccia dal letto!

A cura di Maria Francesca Malinconico

Immagine in evidenza: dancing astronaut

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