Con l’avvento delle multinazionali ma soprattutto la possibilità per un’azienda di espandersi facilmente e di essere presente in più stati, in più paesi, si è rivelato sempre più importante poter esternalizzare, ossia delegare a persone di fiducia quelle attività che, facendole da sé, portano via tempo e risorse, con la conseguenza di una perdita di competitività sul mercato. Questo vale per tutte le diverse realtà aziendali: non c’è bisogno di essere affermati e in espansione continua come Nike o Apple per trarre vantaggio dalla pratica dell’outsourcing (esternalizzazione è il sinonimo italiano più vicino); si può essere anche realtà medio piccole, anzi, forse l’ipotesi più verosimile è che siano proprio i piccoli ad averne maggiormente bisogno. Perché si sa, l’investimento, quando è oculato e fatto dove serve, è sempre a favore dell’investitore.
Il termine outsourcing indica una o più iniziative volte a delegare esternamente all’azienda attività che erano proprie della gestione interna dell’azienda delegante; che porta all’esterno, dunque.
Il bpo è l’acronimo di business process outsourcing e qui puoi scoprire cos’è leggendo come vada ad indicare un’attività ben precisa di esternalizzazione: quella dei processi di gestione e di controllo dell’azienda. Si tratta, dunque, di un servizio non più generico ma specifico e gestionale, studiato, da parte dell’azienda outsourcer, su misura precisa del cliente ed è paragonabile alla creazione di un abito sartoriale: un sarto non si limita a prendere le misure del cliente, le monitorerà con gli strumenti di controllo che ha a disposizione per tutta la durata della collaborazione, seguendo il suo datore di lavoro in tutte le sue esigenze. Ecco, il BPO opera secondo i valori artigianali per eccellenza: ottimizzazione della competenza, nulla di lasciato al caso, massimi risultati possibili. Come? Lo scopriamo adesso!
Ricordiamoci il BPO non si occupa di servizi qualsiasi, ma di core distinct activity, e quindi di attività ben precise, che rappresentano il cuore dell’azienda. Ricordiamoci che la funzione del BPO è di ottimizzare la resa sul mercato del suo cliente, garantendogli un servizio molto migliore di quello che lui, da solo, potrebbe ottenere. L’outsourcer deve essere un’azienda seria e con una buona reputazione dovrà avere le seguenti competenze (e conseguenti azioni):
Un Outsourcer serio avrà lui stesso vantaggio dal mostrare di avere certificazioni che attestino la qualità delle sue prestazioni. L’outsourcer dovrà farvi avere un buon servizio, se non vorrà mettere a rischio la sua stessa esistenza e questo dovrebbe essere alla base della sua mission aziendale. Perché il mercato non può permettersi errori nei settori BPO.