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Ecco i più ricchi d’Italia del 2020

Stando a quanto riportato da Forbes, i più ricchi d’Italia ad oggi sono aumentati a 40. Tra questi, 8 donne e nuovi volti. I “Paperoni” creano un patrimonio cumulativo di 182 miliardi di dollari.

Podio: in testa Ferrero

Come volevasi dimostrare, al primo posto: Giovanni Ferrero. Presidente dell’azienda di dolci più grande d’Italia, ha creato una fortuna di circa 28 miliardi di dollari. Il secondo posto invece, è occupato da Leonardo Del Vecchio: patrimonio di circa 25 miliardi di dollari. All’ultimo posto del podio invece, troviamo Massimiliana Aleotti, proprietaria dell’azienda farmaceutica Menarini con un patrimonio netto complessivo di circa 11 miliardi di dollari. Aleotti, oltre ad essere al terzo posto, rappresenta la donna più ricca d’Italia.

Per quanto riguarda Ferrero, ad accrescere il patrimonio è stata anche la recente acquisizione del marchio Fox’s, strategia che ha certamente incrementato anche la quota di mercato societaria. Del Vecchio invece, può vantare la proprietà dell’EssilorLuxottica.

Il resto della classifica

Sebbene il patrimonio complessivo dei più ricchi sia aumentato, qualcuno ha perso terreno. Pessina, è uno di questi, passa infatti dai 10 agli 8 miliardi. Sempre in crescita invece è il re della moda: Giorgio Armani, da 5,5 a 9 miliardi di dollari; raggiungendo la quarta posizione in classifica. Molto profittevole la sua campagna in periodo Covid, e le scelte aziendali dell’ultimo periodo. Un nome conosciuto, che rientra tra i più ricchi, è Barbara Benetton, con un patrimonio di quasi 1,5 miliardi di dollari. I fratelli Prada invece rimangono in classifica con i loro 2 miliardi di dollari a testa. Stevanato Group invece è la new entry del momento, ve ne avevamo già parlato in un articolo grazie alla produzione di fiale che lo interessava. Stevanato, raggiunge quota 1,8 miliardi di dollari.

Conclusioni

Ogni scelta nel lungo periodo, ha portato i precedenti nomi a comparire nella classifica redatta. Strategia, vision e costanza, sono la chiave di questo successo. Molto importante, è stato inoltre l’impegno che alcuni di loro hanno rivolto verso il particolare momento che stiamo vivendo. Da chi ha iniziato a produrre mascherine a chi ha aumentato lo smart working e di conseguenza la produttività del personale. Rientrare nella classifica, rappresenta per ognuno di questi manager un motivo di orgoglio, ma soprattutto di indicatore di prestazione. Un indicatore che sancisce se la strada percorsa è quella giusta o sbagliata.

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Published by
Carmelo Giofrè