Zalando: a maggio dimissioni dell’Ad

Ufficiali le dimissioni dell’Ad di Zalando Ritter. Sembra che adesso per l’ex manager, le priorità siano altre.

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Cavalcare l’onda del successo, sembra una cosa semplice; ma spesso, negli anni le esigenze cambiano. Questo, è quello che è successo all’ex (ormai) Ad di Zalando.

Rubin Ritter, perchè dimettersi?

Stando a quanto riportato dal diretto interessato, il motivo principale delle dimissioni è la necessità di restare con la famiglia e dedicare maggior tempo alla carriera della moglie. Decisione certamente non presa a cuor leggero, se si pensa che Ritter era co-amministratore delegato di Zalando dal lontano 2010. Si occupava principalmente di strategia e comunicazione. Lo stesso Ritter specifica: “Voglio dedicare più tempo alla mia famiglia che sta crescendo. Dopo tanti fantastici anni in cui Zalando è stata la mia priorità, sento che è ora di dare alla mia vita una nuova direzione. Mia moglie e io abbiamo convenuto che per i prossimi anni le sue ambizioni professionali dovrebbero avere la priorità”. Sembrerebbe quindi, che la dura legge della curiosità abbia vinto anche questa volta, Ritter infatti è spinto inoltre da un desiderio di esplorare nuovi interessi. Il contratto sarebbe dovuto durare fino al 2023, ma le dimissioni ufficiali arriveranno già a maggio del 2021.

Zalando, Ritter e gli altri co-Ceo

Il ruolo di Ritter all’interno dell’azienda era fondamentale, tanto da farlo divenire negli anni uno dei manager più pagati in Germania (quasi 7 milioni di euro nel 2019). Tutto ciò, ha contribuito a creare un patrimonio personale di oltre 40 milioni di euro. Ritter, Gentz e Schneider (i tre co-Ceo) hanno creato un impero. Zalando nasce 12 anni fa come star-up, piccole consegne ma puntuali. Oggi, conta circa 40 milioni di clienti e una fatturato di quasi 2 miliardi di euro nell’ultimo trimestre. Conta circa 14 mila dipendenti e serve 17 paesi diversi. L’ultimo fatturato trimestrale inoltre, segna una crescita record del 22% su base annua (complice anche la pandemia). “Quando abbiamo iniziato a spedire le prime scarpe ai nostri clienti dal seminterrato del nostro ufficio, non sapevamo dove ci avrebbe portato il viaggio. È impossibile sopravvalutare l’impatto di Rubin sul successo di Zalando”, ha detto Gentz. 

Conclusioni

Zalando di certo ora si trova davanti a un bivio: cercare in qualche modo che un “colosso” come Ritter rimanga ancora in famiglia, o cercare (qualora servisse) un nuovo membro. Decisioni del genere, quando si tratta del board non sono proprio facili. Spesso, vengono lette dai clienti come punti di debolezza magari abbassando le quotazioni in borsa.

Grafico quotazione Zalando
Nell’immagine: Andamento quotazione Zalando. Credits: Teleborsa