Xiaomi, fabbrica automatizzata da 10 milioni di smartphone all’anno in costruzione
Molti settori quest’anno hanno subito bruschi cali di vendite, fatturato e profitti. Tra i settori che hanno visto una crescita nel 2020, invece, ci sono quelli collegati alla tecnologia, soprattutto grazie alla distribuzione garantita dall’e-commerce e alla crescente domanda di prodotti tecnologici dovuta alle nuove modalità di lavoro adottate. Nei mercati in crescita, però, non rientrano gli smartphone. il mercato degli smartphone ha visto una riduzione delle vendite del 20% solo nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, nonostante non si fosse ancora nella fase acuta della pandemia. Tra i 5 grandi brand che si contendono il mercato degli smartphone a livello globale, l’unico in controtendenza è risultato Xiaomi. I risultati dell’azienda cinese, infatti, derivano dal successo del modello Redmi e degli sforzi crescenti della compagnia nella direzione dei canali di distribuzione online. Ma Xiaomi è all’avanguardia rispetto ai suoi competitor non solo dal punto di vista della distribuzione. L’azienda, infatti, è una delle più innovative al mondo anche dal punto di vista dell’automazione della produzione e sta per lanciare la sua seconda fabbrica completamente automatizzata.
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Xiaomi
Xiaomi è stata protagonista di una vera e propria rivoluzione nel mercato degli smartphone. L’azienda cinese è cresciuta molto velocemente in questi ultimi anni, vendendo dispositivi a prezzi che risultavano molto più accessibili rispetto a quelli dei diretti competitor, nonostante le prestazioni dei suoi smartphone fossero comparabili a quelle degli smartphone dei big del settore, quali Apple e Samsung. La multinazionale cinese riesce a mantenere prezzi bassi grazie a margini molto bassi sui prodotti hardware, produzione pull rispetto alla domanda e prevalenza della distribuzione online.
Xiaomi e l’automazione
Investimenti e obiettivi
Xiaomi, che dall’inizio di quest’anno ha già investito in ricerca e sviluppo 10 miliardi di Yuan (quasi un miliardo e mezzo di dollari al cambio attuale), punta più in alto. Secondo le dichiarazioni rilasciate da Lei Jun a China Daily, “con la Cina che si trova ad affrontare un complicato contesto economico internazionale, lo smart manufacturing è la strada da percorre per le aziende. Attraverso l’innovazione indipendente, Xiaomi spera di rendere popolari i robot industriali e ridurne i costi di produzione a un decimo dei costi attuali”. Xiaomi avrebbe investito in oltre 70 compagnie che si occupano di “intelligent equipment”, semi-conduttori e materie prime.
La Smart Factory di Xiaomi
Ad oggi, Xiaomi possiede già una fabbrica completamente automatizzata: la Smart Factory di Yizhuang, a Pechino. La Smart Factory di Xiaomi è probabilmente la prima fabbrica di smartphone al mondo completamente automatizzata, in cui l’assemblaggio è completamente realizzato da robot senza alcun intervento umano. La fabbrica, in funzione da soli sei mesi, produrrà un milione di Xiaomi Mi 10 Ultra all’anno su una linea di produzione completamente autonoma.
La nuova fabbrica automatizzata di Xiaomi
I piani di Xiaomi, però, sono ancora più ambiziosi. La compagnia, infatti, starebbe già costruendo una nuova fabbrica completamente automatizzata in grado di produrre 10 milioni di smartphone all’anno. L’obiettivo sarebbe quello di inserirsi maggiormente nel mercato di fascia alta ed accrescere il proprio know-how sullo smart manufacturing. I dettagli sono ancora pochi, ma le premesse e la storia dell’azienda lasciano intravedere un enorme potenziale.