La figura del manager all’interno di un’azienda è di fondamentale importanza. Gia in passato avevamo trattato l’argomento e scoperto che un quid extra per questa figura è l’abilità di destreggiarsi senza alcuna esitazione con la propria lingua madre, quella italiana. Google, una delle aziende più attente ai temi del management e della gestione delle proprie risorse umane, conosce bene l’importanza delle skill per questa figura. La questione di come dev’essere un buon manager, un CEO perfetto, un responsabile capace di valorizzare le risorse dell’azienda è talmente importante che Google, ha deciso di fare una ricerca riguardo questo tema, che prende il nome di Project Oxygen. La ricerca si è sviluppata andando ad analizzare innanzitutto i tratti distintivi tra i manager più virtuosi. Questi sono stati poi inseriti all’interno di programmi di formazione manageriale e, dopo un certo periodo, effettivamente la ricerca ha dato i suoi frutti, in quanto Google ha visto negli anni un netto miglioramento del turnover, della soddisfazione e delle prestazioni dei dipendenti.
Analizzando da vicino le caratteristiche che definiscono il perfetto responsabile aziendale si scopre quindi che questa figura:
Si impegna ogni giorno per istruire anche gli altri componenti del team, crede nelle loro capacità e fa di tutto per farli crescere e migliorare.
La supervisione eccessiva è uno dei grandi errori dei manager deboli. Concede spazio ai propri subalterni e crede nella flessibilità sul posto di lavoro. Dà fiducia a ogni singolo dipendente, lo responsabilizza e si limita a supervisionare e dare consigli.
Far diventare il team partecipe per il raggiungimento degli obiettivi. Tutti sul posto di lavoro devono essere liberi di proporre idee, di confrontarsi e di esprimere dissenso. Cerca di risolvere le problematiche e di formare un gruppo unito e pronto a lavorare per raggiungere l’obbiettivo prefissato.
I colleghi devono trovarsi a loro agio, per poi produrre gli obiettivi desiderati. Investe le proprie energie per raggiungere un risultato e lo fa ogni volta affidandosi alle persone più adatte, senza basare le proprie scelte su amicizie o particolari simpatie. Trasmette agli impiegati il messaggio che il lavoro e l’impegno pagano, quindi crede fortemente nella meritocrazia.
Troppi manager non hanno successo perché non riescono a comunicare. La comunicazione non può essere top-down né unidirezionale. Parla in modo chiaro, ascolta ciò che gli altri hanno da dire e condivide serenamente ciò che sa con la propria squadra di professionisti.
Si deve concentrare su ciò che lui può fare per loro e su come può lavorare per raggiungere gli obiettivi, suoi e dell’azienda. Le prospettive di carriera sono essenziali: affianca giorno dopo giorno i membri dell’azienda e fornisce loro un feedback, positivo o negativo che sia, pensato sempre in modo costruttivo e produttivo. Sostiene gli avanzamenti di carriera e supporta sempre la propria squadra.
Se il manager non ha una visione e una strategia chiara, chi lavora con lui può progredire? Il capo imposta, getta le basi e traccia la direzione che il team deve seguire. In questo modo anche il team si sente sicuro e pronto a investire energie per il raggiungimento di un obbiettivo.
La sostanza conta. I manager non “fanno i capi” quando diventano manager: al contrario, diventano molto più impegnati. Non solo può contribuire a risultati migliori, ma può anche ottenere credibilità coi collaboratori quando dimostra la sua competenza tecnica. I manager costruiscono la propria credibilità giorno dopo giorno e lo fanno mostrando sicurezza e tanta sostanza.
Il suo settore non è isolato. Deve collaborare con tutta l’azienda. Il team deve sentirsi parte integrante e partecipe all’interno di tutta l’azienda. Il suo ufficio non dev’essere un luogo off limits.
L’analisi è utile. La strategia è importante. I test di scenario forniscono attenzione. Tuttavia, non vi è alcun rimpiazzo nel potere decisionale. Può dedicare tempo illimitato all’analisi, alla strategia e ai test di scenario, tuttavia ciò che più conta è la sua capacità di decidere. È in grado di agire e di prendersi le proprie responsabilità al momento opportuno.