5G

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Il 5G sta arrivando, ma molti di noi non sono veramente sicuri di cosa sia o perché lo vogliamo. Questo perché il termine 5G ha più significati rendendolo molto simile al 4G.

Tecnicamente parlando, il 5G è la prossima generazione della connessione a banda larga. All’inizio coesisterà con l’attuale servizio 4G, ma presto saranno sufficienti solo le reti 5G. Con questo tipo di connessione si avranno velocità di rete più elevate, anche se i maggiori cambiamenti si verificheranno quando si potranno intercettare le lunghezze d’onda radio che sono state inutilizzabili in passato.

La differenza con il 4G

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La struttura delle comunicazioni 4G è sostanzialmente strutturata da un punto a un altro punto. Nel 5G la struttura della rete diventa molto più complessa per reggere enormi volumi e migliaia di nuovi servizi collegati tra loro.

Uno stesso utente, con lo stesso smartphone potrà ricevere nello stesso momento contemporaneamente servizi che compiono percorsi molto diversi. Inoltre, la distinzione tra rete fissa e rete mobile diventa molto più sfumata.

I cambiamenti che porterà

La quinta generazione della rete mobile aprirà la strada al cosiddetto Internet of Things, ossia quella tecnologia che già oggi ci consente di connettere vari oggetti a internet. Grazie al 5G gli elettrodomestici diventeranno sempre più “intelligenti”, in grado di attivarsi da soli o da remoto. Avrà anche una grossa rilevanza per quanto riguarda le auto a guida autonoma consentendo un ulteriore passo in avanti nella sua diffusione su larga scala senza dimenticare la possibilità di effettuare interventi chirurgici a distanza.

Questo perché il salto qualitativo del 5G rispetto alla situazione attuale non riguarda la banda ma la latenza trasmissiva. In linea teorica, nel 5G la latenza è inferiore a un millisecondo mentre nel 4G varia tra 60 e 98 millisecondi. Questa evoluzione cambia completamente lo scenario quando si tratta di applicazioni che devono operare in tempo praticamente reale, come il controllo di un veicolo remoto o il monitoraggio a distanza di sistemi critici. Con il 4G il rischio di intervenire troppo tardi è elevato, con il 5G non più.

Tutte applicazioni che rivoluzioneranno la vita di ognuno di noi anche se non mancano dubbi su questa tecnologia, vista la sua enorme portata. Dal punto di vista della sicurezza il timore di hackeraggio è elevato, visto i milioni di oggetti collegati tra loro e in grado di controllare sistemi delicati.

Non mancano poi le perplessità che riguardano l’impatto ambientale di una tecnologia che richiederà l’installazione di migliaia di nuove antenne per la trasmissione dei segnali. Che effetti avrà tutto ciò sull’uomo? Purtroppo non esiste letteratura scientifica sufficiente sul 5G, e per questo rispondere a questa domanda diventa quasi impossibile.

Giro d’affari

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Nell’ultimo report di Ericsson (che produce dispositivi di rete per il 5G) si stima che nel 2026, a livello globale, saranno 1307 miliardi di dollari i ricavi strettamenti legati all’ingresso della tecnologia 5G nei 10 settori industriali analizzati. Manifatturiero, agricoltura, energy & utilities, public safety, healthcare, trasporto pubblico, media & entertainment, automotive, financial services, retail. Nei prossimi 6 anni ci si aspetta che il traffico dati da mobile aumenterà fino a cinque volte, parallelamente alle richieste di reti che supportino gaming in realtà virtuale, automazione industriale, robotica avanzata, operazioni da remoto, guida autonoma e molto altro. Si stima inoltre che l’impatto occupazionale derivante dal 5G è di 22 milioni di posti di lavoro tra diretto e indiretto.

E in Italia?

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Tutti gli operatori mobili si stanno muovendo per essere pronti a lanciare nei primi mesi del 2020, un qualche servizio “presentabile” come di quinta generazione. Questo però non vuole dire che il 2020 sarà l’anno della transizione al 5G, ci vorrà infatti molto di più. La stessa GSM Association non si sbilancia più di tanto e prevede che entro il 2025 sarà passato al 5G solo il 12 per cento delle connessioni mobili di tutto il mondo.

La transizione al 5G sarà molto graduale perché richiede una rivisitazione e un ripensamento di tutta la rete di un operatore.

In Italia a giocarsela saranno i cinque operatori che hanno partecipato con successo all’asta 5G MiSE delle frequenze e che verseranno nelle casse dello Stato italiano complessivamente, entro il 2022, ben 6,5 miliardi di euro per quello che hanno conquistato. Iliad, TIM, Vodafone hanno conquistato frequenze in tutte le tre fasce di frequenza di quinta generazione. Ad esse si aggiungono Wind Tre, presente solo nelle bande da 3,7 e 26 GHz, e Fastweb, che ha posto solo nella banda da 26 Ghz.

Questo però per quanto riguarda la copertura, i servizi sono un’altra cosa e probabilmente ci vorrà di più. Al Mobile World Congress di Barcellona, Samsung, Xiaomi, Oppo e Huawei hanno annunciato i loro primi smartphone 5G che verranno distribuiti sul mercato a partire da maggio. Una mossa sicuramente anticipata rispetto allo stato attuale del 5G ma che potrà mostrarci i primi reali effetti di questa tecnologia.