Effetto Trump: primo Top di Gamma Huawei senza Google App
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INTRODUZIONE
A riportarlo è l’agenzia di stampa Reuters che menziona ,in merito alla vicenda Huawei, un portavoce –Joe Kelly– di Google:
“Mate 30 non può essere venduto con app e i servizi Google in licenza a causa del ban degli Stati Uniti sulle vendite a Huawei. La sospensione temporanea che l’amministrazione ha annunciato la scorsa settimana non si applica ai nuovi prodotti come il Mate 30”
Come si evince dalle parole, il motivo è chiaramente il blocco imposto dall’amministrazione Trump.
SENZA GOOGLE APP
Il portavoce ha quindi chiarito un punto determinante della vicenda del ban-Huawei: sebbene il gigante cinese delle TLC abbia avuto un’ulteriore proroga di 90 giorni nei quali le aziende USA possono continuare a vendere beni e servizi a Huawei, tale permesso non è applicabile a nuovi prodotti (come la nuova serie Mate 30). Quindi, se nelle prossime settimane nulla cambierà nei rapporti tra Google, Huawei e Amministrazione Trump, ad andare incontro alle stesse problematiche potrebbero essere anche ulteriori prodotti.
In assenza di licenza concessa da Google, Mate 30 e Mate 30 Pro (e nemmeno la variante Lite), non avranno né il Play Store, né i servizi Google (su cui si basano anche app di terze parti per funzionare), né le Google App stesse (Gmail, Maps, ecc.). Huawei nell’immediato sarebbe costretta a ricorrere ad una build AOSP. L’alternativa sarebbe utilizzare Harmony OS, ma le probabilità che il sistema operativo di Huawei sia già pronto a sostituire Android sono basse, come del resto affermato anche dalla stessa Huawei in precedenza. Per ora Huawei ribadisce:
“Huawei continuerà ad usare il sistema operativo e l’ecosistema Android se il governo statunitense ci consentirà di farlo. Altrimenti continueremo a sviluppare il nostro sistema operativo ed ecosistema.”
SOLO IN CINA?
Secondo quanto riportato da Reuters, Huawei sarebbe comunque intenzionata a lanciare la prossima gamma Mate 30 a settembre, con o senza app e servizi Google, ma gli scenari fururi si prospetterebbero tutt’altro che rosei nella seconda ipotesi: in assenza di uno sblocco delle contrattazioni con gli Stati, Huawei sarebbe costretta a vendere i nuovi Mate solo in Cina e attendere Harmony OS per i mercati internazionali.
Le dichiarazioni devono essere contestualizzate considerando l’attuale situazione delle richieste di autorizzazione a riallacciare i rapporti con Huawei inviate dalle aziende USA al Governo Trump: secondo Reuters nessuna delle 130 aziende che hanno presentato tali domande è stata autorizzata; non si ha conferma ufficiale, ma è altamente probabile che nella lista ci sia anche Google.
Huawei (Italia) non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito. Ricordiamo che la nuova serie Mate 30 dovrebbe essere annunciata il prossimo 18 settembre.
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