Il Signore degli Anelli: un capolavoro senza tempo con numeri da record
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell’Anello (“The Lord of the Rings: the Fellowship of the Ring” in lingua originale) ritorna al cinema in questi giorni per celebrare i 20 anni dall’esordio nelle sale di tutto il mondo. La pellicola è stata rilasciata in Italia il 18 gennaio 2002 (il 19 dicembre 2001 in Usa e Canada) per cui, a rigore, mancherebbero ancora pochi mesi per festeggiare il secondo decennale: tuttavia, visto l’ultimo inverno a secco di cinema, forse è una imprecisione che gli appassionati perdoneranno facilmente.
Cosa troverai in questo articolo:
“Il Signore degli Anelli” è un fenomeno che gode di ottima salute
La community dei fan del Signore degli Anelli è una delle più estese e attive del mondo: se siete mai andati ad un evento Comics (ovvero, fiere dedicate al mondo nerd) vi sarete sicuramente imbattuti in alcuni cosplayer (persone che, attraverso l’ausilio di trucchi e costumi, riproducono personaggi tratti da opere di fantasia) nei panni di Gandalf, Frodo, Bilbo, Galadriel per citare solo alcuni tra i più famosi. Su Facebook, la pagina “The Lord of the Rings Trilogy” fa registrare quasi 12 milioni di follower: niente male per essere dedicata ad una trilogia il cui ultimo film, Il ritorno del Re, è stato trasmesso in Usa e Canada nel dicembre 2003 (gennaio 2004 in Italia).
Per citare un altro esempio, “Lo Hobbiton” è un evento organizzato dalla Società Tolkieniana Italiana: si tiene normalmente in luoghi suggestivi, come il Castello Svevo di Barletta oppure il Castello Carlo V di Monopoli (solo per citare due location pugliesi che hanno ospitato l’evento negli anni passati) e si svolge in più giorni e vede l’avvicendarsi di varie attività come conferenze, concerti, gare di cosplay, tutto immerso nel mondo fantastico teorizzato da Tolkien e portato sul grande schermo da Peter Jackson. Com’è scritto nello Statuto della Società Tolkieniana Italiana, essa
Dal maxischermo al mondo reale
Il mondo ricco e variegato andato in scena nella trilogia di Peter Jackson ha allungato i suoi tentacoli nel mondo reale attraverso la riproduzione e messa in vendita di una miriade di oggetti di scena. Spade, pugnali, gioielli, armature, per non parlare dell’Unico Anello; sono oggetti entrati nelle case di milioni di fan in tutto il mondo formando un mercato di discrete dimensioni. Per esempio Andùril, la spada impugnata da Aragorn (nel film interpretato da Viggo Mortensen), appartenuta a Cristopher Lee (il quale ha interpretato Saruman ), è stata battuta all’asta per 437mila dollari nel 2014.
Il Signore degli Anelli a portata di controller (o mouse)
Dal mondo dei videogiochi a quello dei passatempo da tavola, il franchise del Signore degli Anelli ha toccato tutti i campi.
Ben prima che la famigerata trilogia di Peter Jackson fosse anche solo concepita, l’universo tolkieniano era sbarcato in quello videoludico nel 1982 con The Hobbit sviluppato dalla Beam Software e pubblicato da Melbourne House, ispirato dall’omonimo romanzo di Tolkien (al quale lo stesso Jackson ha dedicato una nuova trilogia). Facendo un salto avanti di 20 anni, la trilogia cinematografica ne ha direttamente ispirato una videoludica, con La Compagnia dell’Anello (2002) sviluppato da Vivendi Universal Games, Le due Torri (2002) e Il Ritorno del Re (2003) sviluppati entrambi da Electronic Arts usciti a rimorchio dei film e disponibili per Pc e le principali console dell’epoca (tra cui la fortunatissima Playstation 2 di Sony). Ad oggi, si contano ben 29 titoli videoludici ispirati al mondo creato da Tolkien.
Ma non è tutto: la nota fabbrica di mattoncini da costruzione Lego ha dedicato molti set e miniset al mondo del Signore degli Anelli (su Amazon è disponibile “La torre di Orthanc” al modico prezzo di 970 euro).
Degno di nota è il fatto che il più grande diorama del mondo costruito interamente coi mattoncini Lego riproduce alcuni luoghi della terra di Arda (il mondo in cui si avvicendano gli avvenimenti del “Signore degli Anelli” e de “Lo Hobbit”): si tratta di un vero e proprio Guinness Word Record (dall’alto dei suoi 150 milioni di pezzi necessari per costruirlo) ed è possibile ammirarlo in un video sul canale dell’omonimo ente di certificazione.
Il Signore degli Anelli e le location che ci hanno fatto sognare
Come è intuibile, per dare vita alla visione magica di Tolkien è stato necessario un gigantesco e faticoso lavoro di post-produzione. La bellezza dei luoghi in cui è girato, però, è autentica e ancora piena di fascino.
Peter Jackson ha girato l’intera trilogia di seguito in un arco di 15 mesi (dall’ottobre 1999 al dicembre 2000) in Nuova Zelanda, sua terra natìa, in oltre 150 location diverse. Tra i luoghi da menzionare vi è sicuramente la piccola cittadina di Matamata nella quale si trova la fattoria che ha fatto da set al villaggio di Hobbiville, il luogo di provenienza di Bilbo e Frodo Baggins. Il Monte Fato, invece, nelle cui fauci nasce il potente Unico Anello, è nella realtà il Monte Ngauruhoe nel Parco Nazionale Tongarino il quale fornisce la base a tutta la Terra di Mordor.
Qualche numero della famigerata trilogia
Se si parla del “Signore degli Anelli” e dei suoi numeri, non possiamo non iniziare dall’opera letteraria di J.R.R. Tolkien: essa consiste in 3 libri, ognuno diviso in parte prima e parte seconda. Esso è stato tradotto in decine di lingue, ha venduto più di 150 milioni di copie e risulta uno dei libri più venduti e letti del XX secolo.
Se parliamo del film, possiamo iniziare riferendoci al budget monstre di 281 milioni di dollari: soldi ben spesi dato che l’incasso è stato circa 10 volte il budget, confermando un successo nel grande pubblico che era già stato registrato con la critica. La durata complessiva dei film (in versione Blu Ray estesa) è di 726 minuti (più di 12 ore!). Il primo capitolo della trilogia, La Compagnia dell’Anello, è rimasto in vetta alle classifiche per 4 settimane, Le due Torri è rimasto in vetta “solo” per 3 settimane e il terzo capitolo, Il Ritorno del Re, è rimasto in vetta per 5 settimane (dati riferiti agli USA).
Di seguito una tabella riassuntiva:
La compagnia dell’Anello | Le due Torri | Il Ritorno del Re | Totale | |
Incasso (milioni di dollari) | 891 | 919 | 1120 | 2930 |
Durata min. (vers. cinematografica) | 179 | 179 | 201 | 559 |
Durata min. (vers. B-Ray estesa) | 228 | 235 | 263 | 726 |
Il Signore degli Anelli, un’opera oltre i riconoscimenti
Tra le cifre che fanno sicuramente più impressione si potevano citare gli innumerevoli premi vinti dalla Trilogia, come il numero totale di Oscar, 17, di cui 11 solo per il terzo capitolo. Oppure si poteva fare cenno alle 1600 coppie di protesi di piedi Hobbit utilizzate per i soli Frodo, Sam, Merry e Pipino. O ancora, i 7 anni che Peter Jackson ha dedicato in totale alla trasposizione cinematografica. Sono tutte sicuramente cifre importanti e che rendono merito al grandissimo lavoro che è stato fatto da sceneggiatori, attori, compositori e addetti vari per la messa in scena del capolavoro letterario di Tolkien.
Tuttavia, al di là della stupefacente tecnica esibita e delle enormi energie economiche e umane impiegate, la trilogia di Peter Jackson ancora oggi colpisce per come sia stata capace di rendere così reale un’opera mastodontica e complessa, la cui narrazione si svolge da più punti di vista i quali convergono nei momenti topici della trama. Sembra dunque un atto dovuto, più che una celebrazione, il ritorno al cinema in questi giorni della trilogia del Signore degli Anelli targata Peter Jackson.