Serie A: quanto ha perso il calcio italiano?
Il mondo del calcio sta cambiando a causa del Coronavirus. La serie A perde milioni per gli stadi vuoti ma come sta evolvendo la situazione? Vediamolo assieme.
Numeri alla mano, la situazione del calcio italiano non è mai stata al top. Troppi debiti e poco “innovazione” nel settore dei ricavi ne hanno determinato, per anni, una stagnazione. Ma cosa cambia ora col Coronavirus? La Serie A si riprenderà dalla voragine finanziaria?
Ad oggi, il Calcio Italiano è fermo da inizio Marzo, mancano ben 3 mesi di introiti dovuti a partite, spettatori, coppe e tutto ciò che gira attorno ad esso. Come è possibile riprendersi? Quali sono gli scenari attuali e quali, soprattutto, le perdite?
La Serie A a porte chiuse: quali i danni?
Partiamo da un fattore importantissimo: gli stadi. Questi fungono da vero e proprio salvadanaio, una fonte importantissima di sostentamento per le aziende “squadre di calcio”. Facile. Tramite gli stadi si garantiscono intrioti di liquidità istantanea e hanno un valore complessivo attorno ai 90 milioni di euro. Il 12% del fatturato totale del Calcio Italiano.
In questi tre mesi di stop, un solo interrogativo ha scosso il mondo del calcio: riprendere o non riprendere? Tanti campionati nazionali hanno decretato vincitori e sospensioni, a seconda delle direttive delle Federcalcio locali. Ad oggi in Italia si riprende. Si è partiti dalla Coppa Italia per poi proseguire con il campionato nazionale. Questo tira e molla era dovuto alla necessità di affrontare rischi e benefici sia sul piano sanitario che su quello finanziario.
Le stime sono davvero irreali, si parla di circa 300 milioni di euro di perdite subite fin’ora. Non dimentichiamoci il peso dei diritti tv sul fatturato della Serie A, ma anche delle varie sponsorizzazioni.
Molto interessante, ai fini della nostra analisi, è una ricerca di KPMG che prende il nome di Football Benchmark. In evidenza sono le perdite che avrebbero subito o potrebbero subire alcuni club del nostro campionato, alcuni dei quali saranno pesantemente colpiti, ovviamente si parla delle piccole realtà del nostro campionato, ma non solo. Alcuni esempi sono il Lecce, senza la presenza del proprio pubblico il 26,3% dei propri incassi, oppure la SPAL che perderà quasi il 20%.
Altri discorsi sono da fare per, Inter e Fiorentina, ad esempio. I club subiranno perdite per il 14.9%. Lato milanese, quasi 60.000 spettatori a partita in media erano presenti, moltiplicato per il costo medio del biglietto, si lascia immaginare la perdita milionaria.
Inoltre, l’entusiasmo in tanti club neopromossi o grazie alle nuove dirigenze e acquisti, aveva generato forti interessi nei tifosi che avevano affollato gli stadi.
Ricordiamoci poi, che il calciomercato che tutti conoscevamo, con mesi di trattative alle spalle e super acquisti o cessioni eccellenti, cambierà. Facile a dirsi, cambiano le disponibilità economiche, i debiti aumentano e il tempo sarà poco. Un mese di calciomercato che sarà incentrato su scambi e punterà molto su giovani promesse come molti pensano. Siamo di fronte ad una nuova epoca, forse, più attenta agli sprechi e con un occhio alla crescita dei giovani dei vivai nazionali.