PNRR italiano, arriva l’approvazione della Commissione Europea
Il grande giorno è arrivato. Finalmente, dopo mesi di lavoro e di trattative, la Commissione Europea ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, è arrivata a Roma per comunicare ufficialmente la notizia in una conferenza stampa congiunta con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. È una giornata storica, come sottolineato da entrambi. L’Italia, infatti, è il maggior beneficiario delle risorse stanziate dall’Unione Europea nell’ambito del cosiddetto Next Generation EU. Il nostro Paese riceverà circa 191,5 miliardi di euro, una cifra astronomica.
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Il PNRR italiano
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano di investimenti che il Governo Italiano ha redatto per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19. Esso si articola in sei missioni principali:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
- Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Istruzione e ricerca
- Coesione e inclusione
- Salute
In totale le risorse che verranno utilizzate per finanziare il PNRR ammontano a circa 222,1 miliardi di euro. Tra gli interventi più ambiziosi figurano la Transizione 4.0, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione e il sostegno alla transizione ecologica.
Il piano è sicuramente molto ambizioso, le risorse sono estremamente ingenti. Sarà quindi necessario attuare le misure e le riforme necessarie per la corretta implementazione del PNRR, in modo da evitare sprechi di denaro per cui il nostro Paese è tristemente noto.
L’approvazione
L’approvazione del PNRR italiano arriva dopo quella di altri Paesi europei. Il Portogallo, la Spagna, la Grecia, la Lettonia e anche la Germania hanno ricevuto il semaforo verde dalla Commissione in questi giorni. I piani dei diversi Paesi sono analizzati dalla Commissione, che attribuisce dei voti, A, B o C, alle diverse voci prese in considerazione. Nel nostro caso, il piano ha ricevuto una valutazione decisamente positiva: la Commissione ha attribuito il punteggio massimo a tutte le voci considerate, ad eccezione dei “Costi”, a cui è stata assegnata una B. Bisogna dire che comunque nessun altro Paese fino ad ora ha ricevuto tutte A. Ciò che è importante è che il piano sia in linea con le aspettative e gli obiettivi dell’Unione Europea e degli altri Paesi europei.
La Presidente Ursula von der Leyen è giunta oggi a Roma, dove insieme a Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa, durante la quale ha simbolicamente consegnato il documento di approvazione del piano al Presidente del Consiglio. Il tutto è stato fatto nella cornice di Cinecittà, alla quale verranno destinati ingenti investimenti per rilanciare il settore cinematografico italiano, con l’obiettivo di trasformare gli studios in una sorta di Hollywood europea.
Negli anni del dopoguerra il cinema di Cinecittà raccontava la storia di un paese, prima di stenti poi di crescita prodigiosa. Oggi celebriamo qui quella che io spero sia l’alba della ripresa italiana, che sia duratura ma che abbia al centro l’inclusione e la sostenibilità.
Mario Draghi, durante la conferenza stampa a Cinecittà
Gli sviluppi futuri
Entro un mese arriverà anche l’approvazione da parte del Consiglio Europeo, l’organismo collettivo composto dai Capi di Stato o di Governo degli Stati membri dell’Unione Europea e dalla Presidente della Commissione Europea e attualmente presieduto da Charles Michel. Successivamente l’Italia, così come tutti gli altri Paesi a cui sarà approvato il piano, riceverà la prima tranche di risorse. Si tratta di ben 24,89 miliardi di euro, circa il 13% delle risorse totali. Una cifra enorme, simile all’importo di una manovra finanziaria in tempi normali. Un secondo pagamento avverrà entro la fine dell’anno, ma sarà vincolato al raggiungimento degli obiettivi. Le restanti risorse verranno erogate mano a mano che si procederà con le misure e l’attuazione del piano.
Ce la farà l’Italia a non sprecare quella che sembra la sua ultima occasione per evitare un inesorabile declino? Forse con Mario Draghi come Presidente del Consiglio dei Ministri fino al 2023 sì, nonostante la pochezza di tutte le forze politiche presenti sia nel Governo che nel Parlamento, che non sembrano avere un’idea chiara di futuro per il nostro Bel Paese.