Home » Netflix VS Blockbuster: dal colosso ai torrent!

Netflix VS Blockbuster: dal colosso ai torrent!

Categorie Cultura e Gestione d'Impresa · Economia
Vuoi leggere tutti gli articoli del network (oltre 10.000) senza pubblicità?
ABBONATI A 0,96€/SETTIMANA

I tempi cambiano e, per la consueta selezione naturale, ogni cosa si evolve o è destinata a morire. E’ stato questo il caso della nota Blockbuster Inc., precedentemente nota anche come Blockbuster Video Entertainment, colosso statunitense per la distribuzione digitale, tramite la vendita e il noleggio di prodotti home video.

Nata nel 1985 da un’idea di David Cook, Blockbuster conquistò tutto il mondo, convincendo la gente che, guardare film nella comodità del proprio salotto, quando più poteva essergli comodo, sarebbe stato meglio che andare al cinema.
La crescita fu esponenziale, con numeri da capogiro, eppure, malgrado i 60 milioni di soci e la presenza dei suoi punti vendita in ben 25 Paesi, fra cui 4800 negozi solo negli Stati Uniti, Blockbuster non ce l’ha fatta, non essendo stata capace di tenersi al passo coi tempi.
Dopo il grande successo ottenuto, infatti, nel 2000 Blockbuster incontrò il suo più temibile concorrente: Netflix.

Il nuovo servizio offriva il perfetto connubio fra innovazione e pigrizia: internet era ormai spopolato e Netflix noleggiava DVD e videogiochi via Internet, facendoli recapitare direttamente a casa, via posta.
Ebbene sì, la “teoria dei nuovi prodotti” tanto osannata da Cook, ne segnò la rovina: i dvd furono rimpiazzati senza alcuno scrupolo da Internet e, successivamente, dallo streaming.

netflix vs blockbuster

un po’ di storia

Netflix nasce il 14 settembre 1997, da un’idea di Reed Hastings; la leggenda narra che Reed abbia deciso di fondare l’azienda dopo aver pagato 40 dollari di multa, a causa nella restituzione del film “Apollo 13” al suo Blockbuster di fiducia: ammesso che questo sia vero, Netflix diede avvio al declino della Blockbuster, firmandone la condanna a morte.

Dopo l’avvio dell’impresa, nel 2008, l’azienda inaugurò un servizio di streaming online, on demand, accessibile tramite un apposito abbonamento, divenuto presto il suo campo d’azione principale.

  • L’abbonamento base di Netflix parte da 7,99 euro al mese, tutto incluso, con contenuti in qualità standard, accessibili da un solo dispositivo a scelta.
  • Il secondo tipo di abbonamento è di 8,99 euro al mese, per il Full Hd (su due dispositivi a scelta), quindi si ha l’alta definizione e la possibilità di vedere due programmi diversi su due tv, o su una tv e una console, contemporaneamente.
  • Il terzo ed ultimo abbonamento è di 11,99 euro al mese. Quest’ultimo comprende anche i contenuti in 4K accessibili da quattro dispositivi diversi, quindi film e serie tv in Ultra Hd (i pochi che ci sono), disponibili per i pochi televisori compatibili.

Dal 2010, oltretutto, con l’espansione dell’offerta in altri Paesi, in particolare in Sudamerica ed Europa, e con l’avvio di produzioni originali, Netflix ha registrato un rapido incremento della sua popolarità, superando, nel 2014, i 50 milioni di abbonati, più di 35 solo negli Stati Uniti.

Dal gennaio 2016 Netflix ha reso accessibile il servizio di streaming in oltre 190 paesi, raggiungendo nello stesso mese quota 74 milioni di clienti, di cui 44 negli Stati Uniti.

netflix
Netflix

Insomma, le cifre sono notevoli ed è stupefacente il modo in cui questa idea si sia sviluppata ed evoluta nel tempo e con il tempo, tenendosi al passo, con una accuratezza disarmante, e adattandosi, giorno per giorno, all’esigenza dei suoi clienti: Netflix può essere davvero considerata come “un’impresa modello“.
Un’impresa che, oltretutto, si è “votata” alla giustizia!

Bisogna sottolineare, infatti, il ruolo chiave che Netflix ha assunto, soprattutto negli ultimi anni, nella immensa lotta alla pirateria: se, in un primo momento, il Sig. Hastings, sosteneva che la pirateria alimentasse la domanda, adesso sembra quasi la strategia sia cambiata: è partita la “caccia ai torrent” e anche i servizi VPN non sono più ammessi!

Come riporta anche Torrent Freak, l’anno scorso sono finiti dietro il banco degli imputati ben 72.000 link correlati a contenuti video presenti su siti Torrent e di streaming (come ad esempio uploaded.net e vodlocker.com). La maggior parte di essi sono stati rimossi e infatti, subito dopo, tutti quanti sono impazziti dando la caccia agli episodi di House of Cards, Narcos e Sense8.

Ma scaricare film illegalmente ha davvero senso, quando ci vengono forniti strumenti tali da evitare inutili sprechi di tempo e problemi, legati a questo genere di cose?
Considerate le tariffe non troppo impegnative, offerte ad esempio da Netflix, e la possibilità di condividere il proprio abbonamento con altre persone, la scelta di affidarsi ancora ai servizi pirata appare davvero poco sensata. Col tempo, probabilmente, il fenomeno della pirateria, in questo particolare settore, scomparirà, come anche la stessa televisione.
I tempi cambiano e si potrebbe davvero incorrere nella scomparsa della televisione, per come la conosciamo noi, assistendo alla nascita di una nuova versione della TV, magari basata esclusivamente sulle richiesta personalizzata, assicurando così il trionfo ineluttabile dell’on demande!

Lascia un commento