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Farinetti apre a Torino: la svolta verde di “Green Pea”

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Dopo l’Immacolata, verrà inaugurata la nuova vita di Oscar Farinetti all’insegna dell’ecosostenibilità. A Torino verrà inaugurato il primo Green Retail Park, progetto portato avanti dal patron di Unieuro e  Fico a (Fabbrica italiana contadina) Eataly World. L’obiettivo è quello di ospitare nello stesso luogo, inaugura il primo green retail park con l’obiettivo di ospitare, nello stesso luogo, prodotti e servizi quanto più sostenibili. Vediamo allora di cosa si tratta.

Farinetti apre a Torino: ma cos’è il “Green Pea”?

Green Pea è una struttura di 15 mila metri quadrati su cinque piani, costruito con legno di recupero e proveniente da alberi travolti dalla tempesta Vaia nel 2018. L’89 per cento dell’energia proviene da fonti rinnovabili. La Mission è stata quella di mettere insieme delle aziende sostenibili al 100% e che si possano spingere anche ad integrare nel progetto, aziende che abbiano raggiunto il 50-60% ma che stanno investendo e crescendo sulle tematiche ambientali.

Con Green Pea, Oscar Farinetti e suo figlio vogliono: “Dimostrare che vi è la possibilità, subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello. Poiché ci sembra di aver raggiunto questo scopo già con Eataly per quanto riguarda il cibo, dunque l’agricoltura, ora ci proviamo con le altre principali attività di consumo: muoversi, abitare, vestirsi e poi stare puliti, in forma e sapienti”.

Perché il nome Green Pea?

Farinetti spiega che il pisello è un piccolo legume di forma tonda come la Terra e verde come dovrebbe essere il Pianeta. Esso deve essere l’emblema della rivoluzione dei consumi, valorizzando il bello e piacevole rispettando l’ambiente che ci circonda. Nel centro commerciale ci sono circa 100 partner di cui 66 negozi di abbigliamento, arredo, energia, mobilità e tempo libero.

Valorizzare l’economia circolare in ogni prodotto o servizio offerto mentre sopra ci sono quattro piani dedicato all’ozio, perché da lì hanno avuto origine “la democrazia, la filosofia e l’arte”.

Farinetti apre a Torino Green Pea

Green Pea: perché a Torino e non altrove?

Francesco ed Oscar Farinetti hanno scelto Torino: “perché è una città creativa”.  Nel capoluogo è nata l’automobile italiana, la televisione e la radio con la Rai. Qui è stata svolta la prima sfilata d’Italia nel 1911, ben prima di Palazzo Pitti.

Ha inventato la telefonia, quella che oggi si chiama Tim è nata a Torino. Ha inventato la cooperazione. La prima cooperativa di consumo italiano nasce nel 1854, ben prima delle emiliane. Esattamente cento anni prima di me. E oggi noi qui abbiamo uno spirito cooperativo: Green Pea è frutto della cooperazione di 72 aziende” afferma il patron di Eataly.

Torino rappresenta un nuovo rinascimento mondiale, Green Pea è l’unica realtà in cui sono stati investiti cento milioni durante la Pandemia.

Green Pea: uno studio di supermarketing

Il cliente, l’azienda o il privato possono affidarsi alla consulenza di Green Pea per la ristrutturazione in modo sostenibile l’abitazione oppure un ufficio. Inoltre, questa nuova avventura coincide con la peggior crisi dei consumi e con l’avanzata del settore e-commerce. Ma Farinetti si dice ottimista poiché il commercio non perderà mai la sua dimensione fisica: toccare, annusare e poi comprare. Nonostante lo squilibrio tra i negozi e le vendite online, l’obiettivo è quello di vincere la sfida attraverso ciò che riesce a produrre. Perché tra qualche anno sarà considerato figo chi acquista un cellulare rigenerato o un mobile fatto di legno riciclato o una giacca con materiali di recupero. Intercettare nuovi stili di vita prima che diventi una costante ed avere un vantaggio competitivo.

Inaugurazione di Green Pea

L’inaugurazione slitta al 9 dicembre per i motivi legati al Covid-19 e avverrà in totale sicurezza. Farinetti mostra solidarietà alle vittime negli ultimi giorni “Ci dispiace non poter essere aperti nei festivi, ma ieri ci sono stati mille morti e noi imprenditori dobbiamo essere rispettosi”. Ma questa inaugurazione rappresenta un messaggio di speranza che si possa fare qualcosa di grandioso nonostante la situazione secondo Alberto Cirio, il presidente della Regione Piemonte.

Green Pea è un investimento di risorse economiche, porta lavoro e raccoglie la sfida di cambiamento culturale cercando di rendere attrattivo un comportamento – ha detto la sindaca Chiara Appendino –  È un percorso ineludibile, anche se non genera consenso elettorale, per dare futuro alle nuove generazioni Sono felice che Torino sia la prima città del mondo a lanciare questa sfida”.

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