Ecco il Green Pass italiano che permetterà di viaggiare in Italia
Il Green Pass italiano è il pass vaccinale nazionale che permetterà di viaggiare in Italia senza la necessità di rispettare le attuali regole: tampone in entrata, quarantena di 5 giorni e nuovo tampone per chi arriva dall’Unione Europea o dal Regno Unito; quarantena di 14 giorni, oltre al doppio tampone, per chi arriva dal resto del mondo. Le norme attuali si applicano fino al 15 maggio. In seguito, entrerà in vigore il pass nazionale per gli Italiani che rientrano dall’estero e per i cittadini stranieri provenienti dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e da Israele.
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Come funzionerà il Green Pass italiano?
Il pass verrà rilasciato solamente a coloro che presenteranno uno tra i seguenti documenti:
- un attestato di vaccinazione con entrambe le dosi di vaccini approvati dall’Ema, quindi Pfizer/Biontech, Moderna, Astra Zeneca e Johnson&Johnson per il momento;
- un certificato di guarigione da Covid-19;
- un tampone antigenico o molecolare con esito negativo effettuato non oltre 48 ore prima dell’arrivo in Italia.
L’attestato di vaccinazione e di guarigione hanno una durata di sei mesi a partire dal rilascio. Il pass sarà necessario sia per gli adulti che per i minori di età superiore ai due anni. Le certificazioni dei Paesi europei saranno riconosciute dalle autorità italiane, mentre per gli altri Paesi la vaccinazione dovrà essere equivalente alla nostra.
Probabilmente le modalità verranno in seguito leggermente modificate per uniformarsi agli altri Paesi dell’UE, quando il Green Pass europeo entrerà in vigore a partire da metà giugno. Dalla metà di maggio si dovrebbe partire con la versione cartacea, basterà infatti presentare i documenti richiesti all’arrivo. Successivamente si potrà utilizzare una piattaforma tecnologica comune a tutti i Paesi dall’UE. Un primo gruppo di Paesi, tra cui l’Italia, inizierà a testarla verso il 10 maggio, mentre gli altri si connetteranno in seguito.
Una mossa strategica
Il settore turistico, che tra contributi diretti e indiretti pesa per il 13% del PIL italiano ed è responsabile di quasi il 15% dell’occupazione, è uno dei settori che ha sofferto maggiormente a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Nel 2020, infatti, ha subito notevoli perdite. Secondo il WTTC (World Travel and Tourism Council), il contributo del turismo e dei servizi collegati sul PIL ha subito una flessione del 51%, con una perdita del 9,6% dei posti di lavoro nel settore. Numeri agghiaccianti, che richiedono un piano di rilancio ben progettato per dare una boccata d’ossigeno all’intero comparto.
La mossa di Mario Draghi di anticipare l’introduzione del Green Pass, in attesa che entri in vigore quello europeo, è strategica, dato che permette all’Italia di competere con altri Paesi concorrenti per quanto riguarda il turismo estivo. La Grecia, ad esempio, ha già scommesso sulle isole Covid free per attirare i turisti. Anche la Spagna non è rimasta a guardare, puntando su una massiccia campagna vaccinale e incentivando gli arrivi soprattutto alle Canarie e alle Baleari.