COVID-19: mascherine, test e chiusure in caso di seconda ondata
A partire da giorno 3 agosto, in Italia si sta registrando un aumento dei casi di COVID-19; va peggio nei Paesi europei confinanti, che segnano un aumento più repentino rispetto al nostro Paese. Per questo, i governatori di alcune Regioni italiane si stanno attrezzando in via autonoma (tramite ordinanze) per contenere l’aumento dei casi, quanto più possibile.
Sembra sempre più vicino e concreto il pericolo di una “seconda ondata” e per questo il Governo sta mettendo a punto un piano per non farsi trovare impreparato. In particolare, prima di addentrarci nei dettagli, possiamo riassumere il tutto in tre misure anti-contagio: mascherine obbligatorie ovunque, numero chiuso e test.
Cosa troverai in questo articolo:
La reazione delle Regioni
Partiamo da quelli che sono i provvedimenti di alcune Regioni, che hanno deciso di anticipare il Governo e agire da sé per limitare l’aumento dei contagi. Non è un caso che si tratti di Regioni turistiche, in quanto i cosiddetti “contagi da importazione” hanno un forte impatto. In particolare, stiamo parlando di: Puglia, Emilia-Romagna. Campania e Sicilia.
La Puglia ha disposto l’obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni per chi rientra nella propria abitazione da Grecia, Malta e Spagna. Provvedimento simile per l’Emilia-Romagna, con l’ordinanza di Bonaccini che prevede l’obbligo di sottoporsi al tampone per chiunque rientri da Spagna, Malta, Croazia e Grecia.
Provvedimento simile in Sicilia, dove è previsto un controllo sanitario per chi torna in Regione da Spagna, Malta e Grecia. In Campania, De Luca ha firmato l’ordinanza con su scritto: “obbligo di segnalarsi alla competente ASL per essere sottoposti a test sierologici e/o tamponi”, valida per chiunque rientri da qualsiasi Paese estero.
Il piano del Governo
Se la curva dei contagi da COVID-19 continuerà a salire, in particolare da Ferragosto in poi, si dovrà agire a livello nazionale e per questo il Governo sta lavorando a un piano ad hoc.
Partiamo con la misura legata all’obbligo di mascherina, che dovrebbe estendersi a qualsiasi luogo sul territorio nazionale. Il che significa che non ci sarà più la distinzione tra luogo aperto e luogo chiuso, ma dovremo indossarla ovunque. È da notare che in alcuni posti della Toscana, della Campania e del Lazio, questa misura è già in atto.
Una seconda misura di sicurezza sarà quella del numero chiuso, ovvero inserire un numero massimo di persone che possono essere presenti in un locale nelle aree dedicate alla movida. Ne abbiamo già visto un esempio a Roma, dove sono state chiuse le piazze e inseriti dei controlli agli ingressi, per evitare assembramenti.
Infine, troviamo la questione test. In particolare, si tratta di test rapidi che si effettuano tramite la saliva della persone e che permettono di ottenere una risposta entro 15 minuti dal test stesso. I test sono stati sottoposti al giudizio del Comitato Tecnico-Scientifico che, dopo varie analisi, ha approvato la metodologia.
Si attende, adesso, la certificazione da parte dell’Unione Europea che dovrebbe arrivare a giorni, prima di procedere con la sottomissione dei test rapidi. Questa procedura verrà applicata in aeroporto, stazioni e porti, per chiunque provenga da Spagna, Grecia, Malta e Croazia, ovvero i Paesi più a rischio COVID-19 del momento.