Visite mediche a pagamento “abolite per tutti”: passata la riforma epocale | Non cacciate più un euro di tasca vostra

dottore con pc e cartelle cliniche

Passata la riforma (pixabay.com) - www.managementcue.it

Passata la riforma: non cacciate più un euro di tasca vostra. Quando non è più solo un problema di salute, ma anche di equità

In un mondo in continua evoluzione, dove il concetto di sicurezza personale si intreccia con quello di diritto, ci si trova a riflettere su quanto si possa davvero contare su un sistema che tuteli tutti, in modo equo.

Molte persone si trovano ad affrontare sfide che non riguardano solo il piano fisico, ma anche quello economico, sociale e culturale (specialmente in termini di equità).

Così, quando qualcosa cambia in modo sostanziale, quando si compie un passo significativo, è naturale chiedersi quale sarà l’impatto reale, su chi inciderà, per quanto tempo durerà e a quale costo.

Alcune notizie non rappresentano solo fatti di cronaca: diventano il simbolo di un nuovo orientamento. Specialmente se in campo medico e visite, dove risparmiare conta.

Modelli europei a confronto

Come riportato da Assidai, l’Italia, insieme a Svezia e Gran Bretagna, si caratterizza per un forte legame con il welfare statale. In queste nazioni, l’accesso alle cure è prevalentemente garantito dal sistema pubblico, senza la necessità di una polizza sanitaria obbligatoria. La redazione mette in luce come in Italia sia possibile ricevere cure ospedaliere anche senza assicurazione, limitandosi eventualmente al pagamento di un ticket, mentre in Svezia il paziente può ottenere rimborsi anche per le piccole somme richieste per una visita. Anche nel Regno Unito, le spese legate a una frattura sono completamente coperte dal sistema nazionale.

Come evidenziato, in molti Paesi l’assicurazione sanitaria pubblica è obbligatoria, ma il suo costo viene spesso ripartito tra lo Stato e i cittadini. In Germania, ad esempio, il premio assicurativo è calcolato in base al reddito ed è condiviso equamente tra datore di lavoro e dipendente. Nei Paesi Bassi, si versa una quota mensile fissa, accompagnata da una franchigia annuale. Anche a Singapore esiste un sistema misto, in cui l’assicurazione pubblica può essere integrata con polizze private.

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Un diritto che non ha prezzo (pixabay.com) – www.managementcue.it

Quando la salute diventa un bene di lusso

Nel confronto tracciato da Assidai emergono però realtà in cui l’assenza di una copertura pubblica strutturata rende le cure mediche un lusso inaccessibile. In Nigeria, ad esempio, chi deve affrontare le spese sanitarie senza una polizza privata si trova a dover sopportare costi estremamente elevati anche per interventi di routine.

Negli Stati Uniti, dove il sistema sanitario è noto per la sua elevata spesa, una semplice frattura può tradursi in migliaia di dollari di spese, qualora non si disponga di un’assicurazione: per l’inciso, oltre l’11% degli americani è ancora privo di copertura sanitaria. In tali contesti, il diritto alla salute diventa spesso subordinato alle proprie possibilità economiche, delineando un confine netto forse inammissibile.