Poste Italiane, erogato il Superbonus BP: “Vi diamo 41.500 euro senza che muoviate un dito”

simbolo poste italiane

Nuova sorpresa targata Poste Italiane (depositphotos.com) - www.managementcue.it

Nuova sorpresa targata Poste Italiane: un “Superbonus BP” che da’ 41.500 euro con facilità. Ma di che si tratta veramente?

A volte, mentre si fruga tra vecchi oggetti dimenticati, ci si imbatte in ricordi che sembrano essersi dissolti nel tempo ma che invece restano.

Una vecchia scatola di latta, riposta tra documenti sbiaditi, biglietti del tram e fotografie d’epoca, può svelare molto più di un semplice senso di nostalgia.

Quei reperti possono essere capaci di riaccendere speranze, sorrisi e anche battaglie per i propri diritti. Diritti che valgono più di 40.000 euro.

Certe scoperte toccano la memoria familiare, sfidando burocrazia e inerzia amministrativa. Vi chiederete: ma cosa c’entrano le Poste in questa storia? Qual’è il mistero del “Superbonus BP”?

Un buono dimenticato dal 1957

Come riportato dal Corriere della Sera, tutto ha avuto inizio a Calci, in provincia di Pisa, quando Paolo Cucurachi ha rinvenuto un buono postale fruttifero del valore nominale di 1000 lire, emesso nel 1957. La scoperta è avvenuta nella casa di sua madre, la signora Erminia, oggi centoseienne, durante la pulizia di vecchi oggetti custoditi per decenni. Quel titolo, firmato dalla donna quasi settant’anni fa, si è rivelato oggi potenzialmente esigibile per oltre 41mila euro, grazie alla rivalutazione e agli interessi accumulati nel tempo.

Tuttavia, Poste Italiane ha rifiutato di onorare il debito, sostenendo che il titolo fosse caduto in prescrizione. Ma, come spiega l’avvocato Francesco Di Giovanni dell’associazione Giustitalia, la prescrizione di dieci anni prevista dal Codice Civile dovrebbe iniziare a decorrere dal momento in cui il diritto può essere esercitato, cioè dall’aprile 2024, data del ritrovamento. Con l’assistenza di Giustitalia, Cucurachi ha avviato una causa civile contro Poste Italiane e il Ministero dell’Economia, che sono tenuti in solido a saldare il debito. La prima udienza presso il Tribunale di Roma è stata fissata per il 18 febbraio 2027.

foglietto di buono fruttifero postale
Una vicenda emblematica (depositphotos.com) – www.managementcue.it

Un gesto d’amore e solidarietà

Nonostante l’ostacolo legale, Paolo Cucurachi ha già chiaro come intende utilizzare il denaro, qualora la causa abbia esito positivo. Come riportato dal Corriere della Sera, intende donarlo alla ricerca sanitaria, dopo aver affrontato personalmente tre tumori. Una parte del ricavato sarà destinata a una celebrazione speciale con la madre, che, pur non essendo più autonoma, conserva ancora lucidità e spirito vivace.

Secondo Giustitalia, in Italia ci sono ancora circa 10 milioni di titoli cartacei non riscossi, molti dei quali, come i Buoni Postali Fruttiferi emessi negli anni Ottanta, hanno acquisito un valore notevole nel tempo. Oggi, un buono di valore nominale di un milione di lire può raggiungere un valore di 7mila euro. In attesa della decisione del Tribunale, la vicenda di Erminia e suo figlio Paolo assume un significato emblematico sulla salvaguardia della memoria, il rispetto dei diritti e la dignità di un’intera esistenza.