Ultim’ora, “Dobbiamo chiudere tutte le scuole italiane”: bambini e ragazzini costretti a studiare a casa | Nessuna regione è salva

lavagna opaca con gesso

Dobbiamo chiudere tutte le scuole italiane (pixabay.com) - www.managementcue.it

“Dobbiamo chiudere tutte le scuole italiane”: bambini e ragazzi costretti a restare a casa. Nessuna regione è esente; le vere ragioni

Nei mesi primaverili, mentre le giornate si allungano e l’anno scolastico volge al termine, le decisioni delle scuole possono scatenare discussioni animate.

Spesso, una scelta didattica apparentemente semplice può dar vita a tensioni tra famiglie, docenti e istituzioni, invitando a riflessioni più profonde sul ruolo della scuola odierna.

Da questo punto di vista le vacanze di Pasqua 2025 portano con sé uno dei periodi forse più pieni di festività, con vicinanze calendarizzate quali quelle del 25 aprile e del 1 maggio.

Una recente decisione è stata accolta con entusiasmo da molti studenti, che si preparano a godere di una lunga pausa. Tuttavia, il malcontento tra i genitori cresce: ecco perché.

Il maxi ponte scolastico

Come riportato da Virgilio, a Milano diversi istituti hanno deciso, in virtù della loro autonomia, di chiudere le scuole per dieci giorni consecutivi, dal 17 al 27 aprile 2025. Ma il maxi ponte non finisce qui: gli studenti torneranno in aula solo per tre giorni (dal 28 al 30 aprile), per poi restare nuovamente a casa fino al 4 maggio, grazie alla coincidenza con la festa dei lavoratori. Molti lavoratori dovranno quindi affrontare sfide organizzative, come la necessità di trovare babysitter o di prendere congedi imprevisti.

Numerosi i genitori milanesi che hanno espresso il loro disappunto. La dottoressa Antonella Villano, anestesista e madre di due bambine, ha spiegato al Corriere della Sera le difficoltà che chi lavora deve affrontare a causa di una chiusura così prolungata. Secondo lei, sarebbe stato preferibile organizzare campus scolastici direttamente gestiti dagli istituti, in modo da offrire una soluzione accessibile alle famiglie e permettere ai bambini di trascorrere del tempo insieme ai compagni.

bambino a scuola
I rischi di interruzione prolungata sono diversi (pixabay.com) – www.managementcue.it

Il punto di vista delle scuole

Anche alcuni dirigenti scolastici hanno espresso disappunto riguardo l’efficacia del maxi ponte. Riporta Virgilio che Anna Polliani, dirigente dell’Istituto Comprensivo Simona Giorgi, ha scelto di non aderire alla lunga chiusura. Secondo lei, i lunghi periodi di inattività possono compromettere la continuità didattica, in particolare per gli alunni più fragili o con background migratorio.

Fortunatamente, scrive Virgilio, per sostenere le famiglie, alcuni istituti di Milano stanno organizzando campus gratuiti grazie ai fondi del Piano Nazionale Scuola. Due esempi virtuosi sono l’Istituto Thouar Gonzaga e il Sottocorno, che offriranno attività sportive e ludiche durante i giorni di chiusura. Coloro che non hanno accesso a queste opportunità dovranno scegliere i campus a pagamento offerti da istituzioni come il Politecnico di Milano, i cui costi variano tra i 60 e i 185 euro, oppure da associazioni sportive come la Polisportiva Garegnano.