IRPEF addio, “non lo devi pagare” | Non devi più dichiarare nulla, l’avvocato finalmente ha chiarito tutto

Non devi più pagare l'IRPEF (Canva) - managementcue.it
Le banche offrono numerosi servizi, alla propria clientela, ma in uno in particolare, non devi più pagare alcuna commissione.
Le banche son istituzioni centrali, nel sistema economico: ciò nonostante, spesso ci si chiede come riescano a sostenersi e a generare profitti. E la risposta, risiede nel loro modello di business, basato principalmente sulla gestione del denaro altrui.
Infatti, quando depositiamo soldi in banca, questi non restano fermi. Poiché le banche li utilizzano proprio per concedere prestiti a famiglie, imprese e istituzioni; applicando, inoltre, tassi d’interesse superiori a quelli che offrono ai risparmiatori.
Ma in aggiunta ai prestiti, le banche offrono anche una vasta gamma di servizi: come conti correnti, carte di credito, consulenze, e investimenti. Andando a generare, ognuno di questi servizi, commissioni le quali contribuiscono appunto al bilancio dell’ente in questione.
Quindi, per continuare a crescere, le banche investono nella gestione del rischio, e nell’innovazione tecnologica. Così che l’equilibrio fra prudenza e modernizzazione, sia la chiave della loro stabilità.
Cosa troverai in questo articolo:
Bonifici e tassazione: una panoramica generale
Il bonifico bancario è uno strumento sicuro ed efficiente, per trasferire denaro fra conti correnti diversi. In linea generale, di solito non è soggetto a IRPEF: eppure, in determinati casi, come i pagamenti per lavori di ristrutturazione o riqualificazione energetica, quest’ultimo può invece rientrare in dinamiche fiscali specifiche. E in tali situazioni, si applica una ritenuta d’acconto sull’importo, la quale vien trattenuta dalla banca, al momento dell’accredito.
Dal 1° marzo 2024, l’aliquota della ritenuta è stata elevata all’11%: e ciò significa, per esempio, che un bonifico eseguito per lavori edilizi, sarà decurtato dell’11%, al netto dell’IVA. Il quale verrà poi versato al Fisco, come acconto sulle imposte dovute dal beneficiario; che a sua volta, dovrà includere nella dichiarazione dei redditi.
I bonifici tra familiari stretti
Secondo l’avvocato Angelo Greco, i bonifici ricevuti da familiari stretti (genitori, fratelli, nonni), son generalmente considerati “aiuti familiari”, e non soggetti a IRPEF (salvo prova contraria da parte del Fisco). Motivo per cui, in questo caso è l’Agenzia delle Entrate a dover dimostrare che si tratti di un reddito, non il contribuente.
Per inciso: le donazioni, comunque, non son soggette a IRPEF. Ma se superano certi limiti, in automatico scattano imposte specifiche. Quelle effettuate da genitori o nonni, e superiori a 1 milione di euro, son tassate al 4%; se compiute da fratelli, con importi i quali vanno oltre ai 100 mila euro, l’imposta è del 6%; mentre da estranei al proprio nucleo familiare, si sale all’8%, pur senza franchigia.