Superbonus 110, altro che eliminato: “Potete averlo ancora” | Dovete sbrigarvi a chiederlo però, c’è poco tempo

Superbonus

Richiedere il superbonus illustrazione (Canva foto) - managementcue.it

Il Superbonus non è finito: c’è ancora un’occasione per sfruttarlo, ma bisogna agire in fretta. Gli ultimi giorni per richiederlo.

Anche quando una possibilità sembra ormai archiviata, capita che una porta resti socchiusa. È ciò che sta accadendo con uno degli incentivi fiscali più discussi degli ultimi anni, il Superbonus, che molti credevano ormai definitivamente accantonato. Eppure, qualcosa si muove dietro le quinte, e non tutti se ne sono accorti.

Negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare di restrizioni, nuove aliquote e requisiti sempre più rigidi. Le modifiche normative hanno effettivamente ristretto l’accesso alla maxi-detrazione, lasciando intendere che il tempo utile fosse scaduto. Ma i dettagli fanno la differenza, e proprio nei dettagli si nasconde ancora una chance da cogliere.

Nonostante l’apparente chiusura, alcune condizioni possono ancora garantire l’accesso all’agevolazione. Ed è proprio questa possibilità residua, meno conosciuta, che può fare la differenza per chi sta valutando interventi edilizi o ha già avviato procedure. Tuttavia, è una corsa contro il tempo: i termini sono strettissimi e le finestre normative non resteranno aperte ancora a lungo.

Per chi conosce bene la normativa, non è una sorpresa: la disciplina del Superbonus è un labirinto di date, soglie, categorie ammesse e requisiti urbanistici. Tuttavia, come sottolineato anche da Ipsoa, alcune modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2025 e dal D.L. 39/2024 lasciano aperti spiragli importanti per chi agisce subito.

Il Superbonus non è ancora finito

Non è vero che il Superbonus è sparito: chi ha già avviato gli interventi entro il 15 ottobre 2024 potrà ancora accedervi nel 2025. In particolare, la detrazione – sebbene ridotta al 65% – resta disponibile solo per quei lavori che risultano formalmente iniziati entro la scadenza indicata. Questo significa che, per rientrare, è necessario aver presentato la CILAS o, in caso di demolizione e ricostruzione, l’istanza per ottenere il titolo abilitativo entro quella data.

Inoltre, per condomìni e altri soggetti collettivi, l’esecuzione dei lavori deve essere stata approvata con una delibera assembleare entro il medesimo termine, con successiva presentazione della comunicazione di inizio lavori. Chi si trova in questa situazione, ha diritto alla detrazione anche per le spese sostenute nel 2025, benché in dieci rate annuali. Un’occasione preziosa, quindi, ma con un orizzonte temporale sempre più ristretto.

Ristrutturazione
Ristrutturazione illustrazione (Canva foto) – managementcue.it

Serve un’azione tempestiva per non perdere l’agevolazione

Il conto alla rovescia è già iniziato. Non basta più avere i requisiti o l’intenzione di avviare i lavori: serve dimostrare concretamente che l’intervento è partito. Questo significa agire subito, depositando la documentazione corretta e rispettando le formalità previste. In assenza di questi passaggi entro il 15 ottobre 2024, l’accesso al Superbonus sarà precluso per il 2025, salvo alcune eccezioni molto limitate, come quelle relative ai crateri sismici o alle strutture socio-sanitarie.

Il beneficio fiscale resterà dunque accessibile solo a chi si muove in tempo, ma sarà più diluito: la detrazione per le spese del 2025 sarà infatti spalmata su dieci anni, anziché in quattro o cinque come in passato.