Ultim’ora, confermato il primo ‘Bonus Pelle Secca’: se dimostri di averla ti mandano in vacanza gratis | Tu scegli dove

routine di skincare

Il benessere come parte della cura (pixabay.com) - www.mangementcue.it

Confermata l’introduzione del primo bonus “pelle secca”: il benessere come essenziale componente della cura

Prendersi cura di sé non implica sempre l’uso di farmaci o visite in ambulatorio. In determinate circostanze, le prescrizioni mediche possono condurre a luoghi decisamente più rilassanti.

È in questo contesto che il Servizio Sanitario Nazionale riveste un ruolo di grande importanza, offrendo ai lavoratori la possibilità di accedere a trattamenti termali coperti dall’INPS.

Questa opportunità, concreta ma non sempre nota, è soggetta a regole specifiche e a un preciso insieme di condizioni cliniche riconosciute.

Si tratta di un’occasione che unisce prevenzione, salute e recupero psicofisico, portando con sé anche un miglioramento considerevole dell’umore.

Chi può usufruirne e in quali casi

Secondo quanto riportato da Brocardi, tutti i lavoratori iscritti all’INPS, siano essi dipendenti o autonomi, possono accedere gratuitamente alle cure termali per patologie specifiche, a condizione che siano accompagnate da una prescrizione medica e da un’autorizzazione della ASL. Queste terapie, che di norma devono essere effettuate durante le ferie, possono essere svolte anche in regime di congedo per malattia. Il ciclo termale, della durata massima di 15 giorni, deve avere inizio entro 30 giorni dalla prescrizione. Inoltre, tra questo ciclo e le ferie deve intercorrere un intervallo obbligatorio di almeno 15 giorni, per garantire una netta distinzione tra i due periodi di assenza.

Potreste ingenuamente pensare che sia sufficiente dimostrare di avere la pelle secca per poter accedere alle terme! Tuttavia, come chiarisce Brocardi, le patologie dermatologiche (contemplate assieme ad altre patologie di altro genere) che danno diritto a questo trattamento sono molto più articolate. Si tratta, ad esempio, di psoriasi, eczema e dermatite atopica, sempre a condizione che non siano in fase acuta, vescicolare o essudativa. Tra le patologie ammesse rientrano anche la dermatite seborroica ricorrente e diverse affezioni reumatiche, ginecologiche, respiratorie e vascolari.

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Le patologie dermatologiche sono differenziate (pixabay.com) – www.managementcue.it

La procedura per accedervi

Il lavoratore deve innanzitutto presentare all’ASL la richiesta del medico curante entro cinque giorni dal rilascio della stessa, per poi sottoporsi alla visita di uno specialista della ASL ai fini dell’autorizzazione. Successivamente, è necessario informare il datore di lavoro del periodo scelto, il quale dovrà certificare l’impossibilità di fruire di ferie nello stesso arco temporale. Entro due giorni dall’inizio delle terapie, è necessario inviare tutta la documentazione all’INPS e al datore di lavoro. Il ciclo termale deve essere effettuato ininterrottamente presso una struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e, al termine, è obbligatorio presentare il modello specifico fornito dallo stabilimento.

Come evidenziato da Brocardi, questo tipo di congedo rappresenta un’ottimale sinergia tra diritto alla salute e ambito lavorativo, offrendo la possibilità di una pausa terapeutica che, in alcuni casi, può rivelarsi più efficace di molte terapie farmacologiche.