Politiche climatiche e prezzi alimentari: nei paesi poveri il cibo costerà il doppio entro il 2050

Prezzo alimenti in aumento scaffali supermercato (Canva foto) - managementcue.it
Politiche climatiche e prezzi alimentari: nei paesi poveri il cibo costerà il doppio entro il 2050, la previsione degli esperti.
Le politiche climatiche sono fondamentali per proteggere il pianeta, ma hanno anche conseguenze dirette sulla nostra vita quotidiana, soprattutto sul costo del cibo.
Nei Paesi più ricchi, l’aumento dei prezzi è spesso assorbito dalla lunga filiera di produzione e distribuzione. Ma nei Paesi più poveri, dove il prezzo del cibo dipende quasi interamente dai costi agricoli, anche un piccolo rincaro può trasformarsi in un problema enorme.
Il motivo è semplice: nei Paesi sviluppati il prezzo finale del cibo non riflette solo il costo delle materie prime, ma anche quello della trasformazione, del trasporto e della vendita. Questo rende il sistema più stabile e meno sensibile alle variazioni dei costi agricoli.
Invece, nei Paesi a basso reddito, la produzione agricola pesa molto di più sul prezzo finale, e ogni aumento si ripercuote direttamente sulle persone.
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La differenza tra Paesi ricchi e Paesi poveri nell’agricoltura
Basti pensare che, negli Stati Uniti o in Germania, gli agricoltori ricevono meno del 25% di quello che i consumatori pagano per il cibo, mentre in Africa subsahariana questa quota supera il 70%. Questo significa che, nei Paesi poveri, quando il costo della produzione sale, i prezzi nei mercati e nei negozi aumentano quasi subito, senza filtri. Il risultato? Milioni di persone rischiano di non potersi più permettere nemmeno l’essenziale.
Spesso si parla di prezzi alimentari senza considerare tutto ciò che c’è dietro. Nei Paesi ricchi, la complessità della filiera aiuta a rendere i rincari meno bruschi. Nei Paesi più poveri, invece, il sistema è molto più fragile e ogni cambiamento ha un impatto immediato. Ed è qui che le politiche climatiche rischiano di fare la differenza tra un sistema alimentare sostenibile e una vera e propria emergenza.
L’impatto delle politiche climatiche nei paesi poveri
Uno studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), pubblicato su Nature Food, lancia un allarme chiaro: se le attuali politiche climatiche proseguiranno senza misure di supporto, nei Paesi poveri il costo del cibo potrebbe aumentare di 2,45 volte entro il 2050, mentre i prezzi per i produttori salirebbero addirittura di 3,3 volte. Al contrario, nei Paesi ricchi, l’aumento per i consumatori sarebbe molto più contenuto, attorno a 1,25 volte.
Come riporta Science Daily, questa situazione potrebbe rendere ancora più difficile l’accesso a cibo sano e sufficiente per milioni di persone. Ma la buona notizia è che ci sono soluzioni. Secondo gli esperti, se i governi utilizzassero i fondi raccolti con le tasse sulle emissioni per aiutare le fasce più vulnerabili, i rincari potrebbero essere gestiti senza gravi conseguenze sociali. La sfida ora è trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni e quella di garantire che tutti, ovunque nel mondo, possano continuare a mangiare.