INPS, “2 anni di reclusione per chi non manda questa comunicazione” | Vi dovete muovere o vi sbattono dentro

Carcere (PIXABAY FOTO) - www.managementcue.it
INPS: “2 anni di reclusione per chi non manda questa comunicazione”, purtroppo è tutto vedere, siete già in ritardo.
La Certificazione Unica (CU) è un documento fondamentale per lavoratori dipendenti e autonomi, poiché attesta i redditi percepiti e le ritenute fiscali e previdenziali subite. La mancata consegna di questo documento da parte del sostituto d’imposta può comportare gravi conseguenze, sia amministrative che penali, soprattutto se collegata al mancato versamento delle ritenute.
Questo articolo esplora le implicazioni legali e le azioni che i lavoratori possono intraprendere per tutelarsi. La scadenza per la consegna della CU è fissata al 16 marzo di ogni anno (17 marzo nel 2025), mentre per i redditi da lavoro autonomo è il 31 marzo.
Il sostituto d’imposta è tenuto a trasmettere telematicamente il modello all’Agenzia delle Entrate e a consegnarlo al percipiente, di persona o tramite email/posta. Il mancato rispetto di queste scadenze può innescare sanzioni significative.
La mancata consegna della CU è spesso legata al mancato versamento delle ritenute da parte del sostituto d’imposta. In questi casi, oltre alle sanzioni amministrative, possono scattare anche sanzioni penali, con la reclusione fino a 2 anni per omessi versamenti superiori a 50.000 euro per periodo d’imposta. Questa situazione critica richiede un’azione immediata da parte dei lavoratori per proteggere i propri diritti.
Cosa troverai in questo articolo:
Sanzioni per mancata consegna CU
La mancata consegna della CU entro la scadenza prevista comporta una sanzione amministrativa di 100 euro per ogni modello, con un massimo di 50.000 euro per sostituto d’imposta. In caso di omesso versamento delle ritenute, si aggiungono ulteriori sanzioni amministrative, pari al 20% o 30% dell’importo non versato, a seconda che il versamento sia parziale o totale. Queste sanzioni sono intese a punire la negligenza e a incentivare la conformità.
L’omesso versamento delle ritenute superiori a 50.000 euro per periodo d’imposta, se non sanato entro il termine previsto per la dichiarazione dei redditi, comporta anche una sanzione penale, con la reclusione da 6 mesi a 2 anni. Questo è quanto previsto dall’articolo 10-bis del Decreto Legislativo n. 74/00. Questa severa sanzione penale sottolinea la gravità della violazione e l’impegno delle autorità a farla rispettare.

Cosa fare se la CU non viene consegnata
Se il sostituto d’imposta non consegna la CU, è possibile inviare una PEC o una raccomandata A.R. per sollecitare la consegna entro un termine perentorio. In caso di mancata risposta, è possibile rivolgersi al sindacato o denunciare il sostituto d’imposta alla Guardia di Finanza. Agire tempestivamente è fondamentale per proteggere i propri diritti e garantire la conformità.
Per i lavoratori autonomi, la CU è fondamentale per riconoscere le ritenute d’acconto subite in dichiarazione dei redditi. In caso di mancata consegna, è possibile attivare la procedura di scomputo della ritenuta, predisponendo la documentazione per un eventuale accertamento fiscale. Questa procedura alternativa garantisce che i lavoratori autonomi non siano svantaggiati a causa della negligenza del sostituto d’imposta.