Ultim’ora TARI, da oggi non la paghi più solo sulla casa in cui vivi: la paghi anche al tuo vicino | Approvata la legge

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Non basta chiudere i contatori (depositphotos.com) - www.managementcue.it

La TARI è un gravo fiscale importante. E a quanto pare non riguarderà più solo la casa in cui si vive. Ecco la sentenza.

La tassa sui rifiuti (TARI) è un tributo comunale che grava su chiunque possieda o detenga immobili suscettibili di produrre rifiuti, indipendentemente dall’effettiva produzione di rifiuti stessi.

Come riporta il sito del MEF,  l’obbligo è stato introdotto nel 2014 dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità per il 2014) come tributo aggiuntivo all’imposta unica comunale (IUC), insieme all’imposta municipale propria (IMU) e al tributo per i servizi indivisibili (TASI).

Dal 2014, quindi la TARI ha sostituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), che era stato in vigore solo nel 2013. La TARI ha sostituito anche tutti i prelievi precedenti relativi alla gestione dei rifiuti, sia fiscali che patrimoniali.

Ma cosa succede se un immobile è privo di utenze attive e non arredato? La domanda è se in questi casi l’obbligo di pagamento della TARI venga meno. Scopriamo insieme cosa stabilisce la giurisprudenza e le eccezioni che potrebbero applicarsi.

Non basta chiudere i contatori

Come sottolineato dalla Corte di Cassazione con la Sentenza n. 11130/2021, non è sufficiente disattivare le utenze per evitare il pagamento della TARI. Il presupposto della tassa non è infatti legato all’effettiva produzione di rifiuti, ma alla potenziale idoneità dell’immobile a generarli. In altre parole, anche se un immobile non viene utilizzato o le utenze sono disattivate, se agibile, rimane potenzialmente in grado di produrre rifiuti.

Un’altra importante novità riguarda gli immobili situati nei dintorni di quelli principali. Sottolinea Immobiliare che, se possiedi una casa nelle vicinanze della tua e la affitti, sei comunque obbligato a pagare la TARI. Non basta che l’immobile non sia utilizzato; la tassa rimane dovuta anche per locali non abitati, a meno che non si possa dimostrare l’impossibilità oggettiva di utilizzo.

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Se agibile, può produrre rifiuti (depositphotos.com) – www.managementcue.it

Esenzione: come ottenerla?

Per ottenere l’esenzione, il contribuente deve fornire documentazione che attesti l’oggettiva inutilizzabilità dell’immobile, come in caso di inagibilità accertata o assenza di arredi e impianti. La sola mancanza di utenze attive o la cessazione del contratto di locazione non sono infatti sufficienti per escludere il pagamento del tributo. La TARI è dovuta anche se l’immobile è privo di allacci alle utenze, in quanto tale mancanza è considerata solamente una condizione temporanea.

In tutti gli altri casi, anche in assenza di produzione effettiva di rifiuti, la TARI resta dovuta. La normativa stabilisce che chiunque possieda o detenga un immobile suscettibile di produrre rifiuti è tenuto al pagamento della tassa, senza che la produzione effettiva di rifiuti sia un requisito necessario. Come sottolineato dalla Corte di Cassazione, l’obbligo di pagamento sussiste ogni volta che l’immobile sia teoricamente idoneo a produrre rifiuti.