PENSIONI, ad aprile il cedolino piange e anche chi lo vede: cifre più basse per tutti | Nessuno si salva

Illustrazione di un pagamento (Canva) - managementcue.it

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Il prossimo mese, troverai meno soldi nel cedolino della pensione. E questo, perché dovrai fare attenzione a ciò che dichiari.

Negli ultimi anni, diversi settori dello Stato stanno affrontando gravi difficoltà le quali compromettono l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini. La sanità, ad esempio, è sotto pressione a causa della carenza di personale, delle lunghe liste d’attesa, e delle risorse limitate. Creando, così, un sovraccarico nelle strutture ospedaliere, e una qualità del servizio sempre più scarsa.

Anche il settore educativo sta vivendo momenti di crisi, con classi sovraffollate, scarsità di docenti, e difficoltà nell’aggiornamento delle strutture. Motivo per cui, l’istruzione rischia di perdere parte della sua efficacia formativa.

Il settore pubblico in generale, sta lottando per mantenere la qualità dei servizi, affrontando problemi di inefficienza burocratica, e di gestione delle risorse. E molti enti locali, son purtroppo costretti a ridurre i servizi a causa di vincoli economici.

Non di meno, la giustizia è un altro ambito in crisi, con processi infatti lunghi, e una carenza di personale che rallenta l’amministrazione della giustizia. Insomma, il quadro complessivo mostra un settore pubblico in difficoltà, il quale necessita di riforme e investimenti per tornare a offrire servizi davvero adeguati alla popolazione.

Taglio delle pensioni INPS

Anche il 2025, porterà dunque brutte sorprese, per alcuni pensionati INPS, che difatti vedranno il loro cedolino mensile, ridursi di 50 euro. Taglio, questo, che riguarderà principalmente coloro che hanno beneficiato dei bonus da 150 e 200 euro, erogati nel 2022 dal governo Draghi, per aiutare le famiglie colpite dall’inflazione e dalla crisi energetica. E dopo aver verificato i redditi dichiarati, l’INPS ha quindi individuato chi ha superato le soglie di reddito previste, determinando così il recupero delle somme non dovute.

Il taglio, riguarderà i pensionati che, alla fine delle verifiche, hanno dichiarato un reddito inferiore a quanto effettivamente percepito. Ragion per la quale, i beneficiari dei bonus dovevano rientrare in specifiche fasce di reddito: ovvero, sotto i 20mila euro, per il bonus da 200 euro; sotto i 35mila, per il bonus da 150 euro. Pertanto, chi ha superato queste soglie, dovrà restituire l’importo tramite una trattenuta mensile sulla pensione.

Ecco come evitare la decurtazione di 50 euro
Come evitare il taglio di 50 euro (Canva) – managementcue.it

Ma come evitare il taglio?

L’unico modo per evitare la decurtazione di 50 euro è quindi dichiarare correttamente il reddito, e senza superare le soglie previste. Ecco perché, chi ha erroneamente dichiarato un reddito inferiore a quello reale, riceverà una comunicazione dall’INPS, e il recupero delle somme avverrà attraverso trattenute mensili che partiranno da giugno 2025.

In ogni caso, nel 2025 non ci saranno solo tagli legati ai bonus, bensì anche ad altre voci. Perciò, i pensionati dovranno fare i conti con le addizionali comunali in acconto, le quali ridurranno ulteriormente l’importo della pensione. Inoltre, i neo-pensionati che si ritireranno quest’anno, potrebbero ritrovarsi un assegno più basso a causa dei nuovi coefficienti di trasformazione, che influenzeranno infatti negativamente l’importo dell’assegno pensionistico.