Il colosso delle auto chiude i battenti | 70 famiglie disperate: “è come ammazzarci”

Un momento tragico per tanti lavoratori (canva.com) - www.mangementcue.it
La decisione che influenza il futuro di 70 famiglie . Una vera certezza del settore automobilistico sul lastrico. Tutti gli sviluppi attuali
Una vertenza sindacale ha luogo quando un dipendente contesta il datore di lavoro su una varietà di questioni relative al rapporto lavorativo, come retribuzione, sanzioni disciplinari, licenziamenti, trasferimenti illegittimi, problemi di salute sul lavoro, mobbing e mansioni inadeguate.
L’obiettivo di una vertenza sindacale è risolvere il conflitto e produrre un verbale che diventa un atto legale che obbliga il datore di lavoro a rispettare gli accordi stipulati.
La Campania in particolare ha registrato un record di vertenze sindacali nel 2023, con ben 29 aperte nel settore metalmeccanico, il più alto in Italia. Le crisi più gravi includono quelle di Jabil e del Gruppo Dema, in cui circa mille dipendenti rischiano di perdere il lavoro.
La crescente disoccupazione nella regione e molte fabbriche sono ferme o a rischio di chiusura. E purtroppo la situazione non è affatto destinata a migliorare: un colosso automobilistico sta chiudendo i battenti con oltre 70 famiglie e rischio.
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Una decisione difficile
Riporta l’ANSA che ArcelorMittal ha ufficialmente comunicato la chiusura dello stabilimento di San Mango sul Calore, ubicato nella provincia di Avellino, la quale è prevista per luglio 2025. Tale decisione ha destato un profondo allarme nella comunità locale, poiché 70 dipendenti, i quali si occupano da anni della pre-verniciatura dei rotoli di acciaio, si ritroveranno senza occupazione. L’azienda ha sottolineato che la causa della cessazione dell’attività è riconducibile ai “costi di gestione che compromettono la competitività” della struttura.
Michele Rizzo, uno dei lavoratori coinvolti, ha asserito che la perdita del lavoro a 50 anni, soprattutto nel contesto meridionale, rappresenta una sorta di condanna a morte. Rizzo ha aggiunto: “La politica e le istituzioni devono intervenire con urgenza per prevenire la chiusura. ” A ulteriore testimonianza del livello di preoccupazione, un consistente numero di lavoratori ha manifestato al di fuori della sede di Confindustria Avellino per contestare la decisione aziendale.

Il parere delle istituzioni
Il consigliere regionale Enzo Alaia si è espresso a favore di un intervento istituzionale, chiedendo l’attivazione di un tavolo dedicato per affrontare la crisi. Alaia ha sottolineato l’importanza dello stabilimento per l’intera economia irpina e ha assicurato il proprio sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie in questo momento critico, sollecitando un’azione immediata da parte delle istituzioni.
In definitiva, la chiusura dello stabilimento di ArcelorMittal costituisce un ulteriore colpo per una zona già fragile dal punto di vista economico e occupazionale. L’Irpinia, che da tempo presenta un elevato tasso di spopolamento e una mancanza di opportunità lavorative, rischia di subire un nuovo e drammatico depauperamento.