Primo Piano

Sempre reperibili, sempre stressati: l’iperconnessione digitale danneggia il benessere lavorativo

Scopri come l’iperconnessione digitale influisce sulla salute mentale e sul benessere lavorativo. Come riduce la produttività?

Un nuovo studio dell’Università di Nottingham ha rivelato che l’iperconnessione digitale starebbe danneggiando il benessere dei lavoratori. La disponibilità richiesta dalle tecnologie digitali rende difficile staccare dall’attività lavorativa.

I ricercatori hanno intervistato dipendenti provenienti da diverse professioni, così hanno scoperto che il ritmo accelerato e l’intensificazione dei contatti digitali portano a un sensibile deterioramento del benessere.

Il termine iperconnessione descrive questa situazione in cui i lavoratori si sentono obbligati a rimanere connessi, così aumenta il senso di pressione. I partecipanti hanno riferito di sentirsi incapaci di staccare dalla sfera lavorativa anche durante il tempo libero.

Come funziona davvero e come usare questi dati per migliorare il benessere e la produttività in azienda? La ricerca lascia pochi dubbi in proposito su quello che accade alle imprese che non ci pensano!

Cosa troverai in questo articolo:

Cosa succede

Le difficoltà legate all’iperconnessione non si limitano a un aumento del carico lavorativo. Le tecnologie hanno modificato anche la percezione del tempo libero. Se prima esisteva una chiara distinzione tra lavoro e vita privata, ora questa separazione si è annullata, con un flusso di email e notifiche che non permette di distaccarsi.

Le difficoltà sono legate alla quantità di informazioni, ma anche alla percezione di non riuscire a staccare dal lavoro. Questo fenomeno può generare preoccupazioni tra i lavoratori, i quali si sentono sempre più sopraffatti e incapaci di concentrarsi su altre attività fuori dal contesto lavorativo. Come evitarlo?

Notifiche continuee (Canva Foto) – www.managementcue.it

I pro e i contro della tecnologia

Le aziende devono impegnarsi a educare i dipendenti a gestire le connessioni e a stabilire confini sani. Creare una cultura aziendale che incoraggi a spegnere le notifiche al di fuori degli orari di lavoro potrebbe ridurre il livello di stress. I lavoratori non devono avere paura di staccare e non devono preoccuparsi di eventuali conseguenze negative per la loro carriera. La formazione su come utilizzare la tecnologia in modo efficiente, per evitare il sovraccarico digitale, dovrebbe diventare una priorità per i datori di lavoro. Questo potrebbe diventare un vantaggio competitivo per l’impresa rispetto a quelle che operano in burnout.

Un altro suggerimento che emerge dalla ricerca riguarda la necessità di migliorare le competenze digitali dei dipendenti. Le aziende dovrebbero implementare programmi di formazione continua per garantire che i lavoratori possiedano le conoscenze necessarie per affrontare il lavoro digitale in modo equilibrato. L’introduzione di sessioni di mindfulness e gestione dello stress potrebbe essere un altro strumento utile per aiutare i dipendenti a gestire la fatica digitale. Creare momenti di disconnessione collettiva, in cui non sono permesse comunicazioni digitali, potrebbe diventare una pratica aziendale salutare. A lungo termine, questi interventi potrebbero migliorare la qualità della vita lavorativa e ridurre il rischio di esaurimento psicologico. Questo potrebbe portare anche a dipendenti che stanno bene, per cui l’azienda potrebbe anche ritrovarsi a pagare meno permessi per malattia. La notizia arriva da ScienceDaily.

Published by
Annarita Faggioni