Collaborare conviene: investire insieme può aumentare i ricavi del 30% e ridurre i costi

Illustrazione di un lavoro di squadra (Pixabay FOTO) - www.managementcue.it
Collaborare non è mai un’idea sbagliata, anzi aiuterebbe tantissimo in ambito lavorativo. I ricavi possono essere notevoli!
Di solito, quando pensiamo alla concorrenza tra aziende, l’immagine che ci viene in mente è quella di due giganti che si sfidano senza esclusione di colpi per conquistare il mercato. Eppure, in certi casi, collaborare con i concorrenti può essere la scelta più intelligente. Può sembrare un controsenso, ma se due aziende si mettono d’accordo su un progetto che porta benefici a entrambe, allora vincono tutti.
Un gruppo di ricercatori del MIT e dell’ETH di Zurigo ha sviluppato un nuovo strumento di pianificazione che aiuta imprese e governi a capire quando e come collaborare in progetti di infrastrutture condivise. Parliamo di cose come il trasporto ferroviario, le reti energetiche o persino la distribuzione di internet. Questo strumento può dire agli operatori quanto dovrebbero investire, quando ha senso collaborare e, soprattutto, come dividere i profitti in modo equo.
Facciamo un esempio concreto: immagina due aziende ferroviarie che operano in una grande città. Se ognuna costruisce la propria rete senza coordinarsi, il risultato potrebbe essere un sistema inefficiente, con stazioni poco connesse e tratte ridondanti. Ma se investono insieme in alcuni punti chiave dell’infrastruttura, il servizio migliora per tutti, attira più passeggeri e, alla fine, fa guadagnare di più entrambe.
Questo studio dimostra che la collaborazione non è sempre una perdita di indipendenza, ma può essere una strategia vincente. E non riguarda solo i treni: il modello potrebbe essere applicato a settori come l’energia, le telecomunicazioni e persino la gestione delle risorse naturali.
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Quando ha senso collaborare?
La chiave per una collaborazione di successo sta nel trovare il giusto equilibrio tra competizione e cooperazione. Se due aziende o enti pubblici decidono di investire insieme, devono assicurarsi che i benefici siano reali e misurabili. Il team del MIT ha usato la teoria dei giochi per sviluppare un sistema che permette di valutare diverse opzioni e prevedere l’impatto economico di una collaborazione. Uno degli esempi analizzati riguarda la Svizzera, dove il governo ha investito 50 milioni di euro per elettrificare e migliorare una linea ferroviaria in Germania.
Perché farlo? Perché in questo modo ha potuto creare una connessione più veloce tra tre città svizzere, migliorando l’accesso al paese e aumentando il numero di passeggeri sulle linee ferroviarie nazionali. In altre parole, un piccolo investimento oltre confine ha portato enormi vantaggi economici. Il modello sviluppato dal MIT permette di simulare diversi scenari: cosa succede se due aziende investono insieme? Quanto dovrebbero spendere? E cosa accade se una delle due si tira indietro all’ultimo momento? Grazie a queste simulazioni, i decision-maker possono prendere scelte più consapevoli e ridurre i rischi.

Dividere il bottino senza litigare
Collaborare è bello, ma c’è un problema: come si spartiscono i guadagni? Nessuno vuole investire in un progetto con il rischio di vederne i benefici finire nelle tasche dell’altro. Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno usato un concetto chiamato “soluzione di Nash” (sì, proprio lui, il matematico del film A Beautiful Mind). Questo metodo permette di trovare un accordo equo, tenendo conto di cosa ogni partecipante guadagnerebbe se lavorasse da solo. Le simulazioni hanno mostrato che, nella maggior parte dei casi, una strategia “semi-cooperativa” è quella che porta ai risultati migliori.
Per esempio, se due operatori ferroviari decidono di investire il 50% del loro budget in infrastrutture condivise, entrambi ottengono il massimo rendimento. E in alcuni casi, bastano anche investimenti minimi per avere un impatto significativo: in un progetto analizzato, investire appena il 3,3% del budget iniziale ha portato a un miglioramento del 30% nei ricavi e nella riduzione dei costi per gli utenti. Ovviamente, la collaborazione non è una formula magica che funziona sempre. Ci sono situazioni in cui investire troppo in progetti condivisi non porta vantaggi aggiuntivi, e altre in cui le aziende devono essere pronte a gestire rischi e incertezze. Ecco perché gli autori dello studio vogliono sviluppare una piattaforma interattiva che permetta a governi e aziende di testare diverse opzioni prima di prendere decisioni.