Caro energia: 47 milioni di europei al freddo, l’UE lancia il piano da 2,5 trilioni

Caro bollette, con questo programma le cose potrebbero cambiare (Freepik Foto) - www.managementcue.it
In Europa, 47 milioni di persone vivono in condizioni di povertà energetica.
Questo significa che non hanno risorse sufficienti per riscaldare adeguatamente le proprie abitazioni. Oltre a ciò, molte aziende lamentano che i costi elevati dell’energia stanno riducendo la loro competitività rispetto alle imprese di Stati Uniti e Cina, dove i prezzi sono più contenuti.
Per affrontare questa emergenza, la Commissione Europea ha sviluppato un piano da 2,5 trilioni di euro che si svilupperà nei prossimi 15 anni. L’obiettivo è rendere l’energia più accessibile, abbassando i costi e rafforzando l’infrastruttura energetica europea. Il Commissario per l’energia e l’edilizia abitativa, Dan Jørgensen, ha sottolineato che il piano punta a sfruttare fonti rinnovabili, migliorare le connessioni tra i sistemi elettrici e regolamentare il mercato del gas per evitare rincari ingiustificati.
Uno degli interventi principali riguarda l’incremento della produzione di energia rinnovabile, che risulta più economica rispetto alle fonti fossili. A ciò si aggiunge il potenziamento delle reti elettriche e degli interconnettori tra i vari Paesi, per garantire un flusso più stabile e conveniente di elettricità. Inoltre, la Commissione vuole assicurare un maggiore controllo sui prezzi del gas, per impedire speculazioni eccessive che potrebbero gravare sui consumatori.
Nel breve periodo, l’UE punta anche a riformare le bollette energetiche, intervenendo su tasse e oneri di rete. Le misure proposte includono la riduzione delle imposte nazionali sull’elettricità e la possibilità per i consumatori di cambiare fornitore in modo più semplice, così da poter accedere a tariffe più vantaggiose.
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Un impatto immediato sui costi dell’energia
Secondo le stime della Commissione, questi interventi produrranno risultati concreti già nel giro di pochi mesi. Si prevede che i risparmi generati dal piano raggiungeranno i 45 miliardi di euro già dal prossimo anno, con una progressiva crescita che porterà il totale a 130 miliardi di euro all’anno entro il 2030. Questo avrà un impatto positivo sia sulle famiglie, che potranno affrontare bollette più leggere, sia sulle industrie, che beneficeranno di costi più competitivi rispetto ai concorrenti esteri.
Gli Stati membri avranno un ruolo fondamentale nell’attuazione di queste misure, soprattutto nella riduzione delle tasse sull’energia e nella semplificazione burocratica per lo sviluppo delle rinnovabili. La Commissione offrirà sostegno per rendere più efficienti i processi di approvazione dei progetti e accelerare la transizione energetica.

Verso una maggiore indipendenza energetica
Oltre agli aspetti economici, la strategia europea ha anche un obiettivo di sicurezza. L’Europa continua infatti a importare quantità significative di gas dalla Russia, nonostante gli sforzi per diversificare le fonti energetiche. Dal 2022, i Paesi europei hanno acquistato gas russo per un valore pari a quello necessario all’acquisto di 2.400 jet da combattimento F-35, una dipendenza che l’UE intende ridurre drasticamente nei prossimi anni.
Come dichiarato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, l’UE sta già ottenendo risultati importanti, avendo raddoppiato la capacità delle energie rinnovabili. Con il nuovo Piano d’Azione per l’Energia Accessibile, parte del Clean Industrial Deal, l’Europa mira a creare una vera e propria Unione dell’energia, con costi più prevedibili, una maggiore interconnessione tra i Paesi e un incremento nell’uso delle fonti sostenibili.