Concessioni balneari, il Tar smentisce il governo: la proroga al 2027 non è valida

Stabilimenti balneari

Stabilimenti balneari (Canva Foto) - www.managementcue.it

Concessioni balneari, riscoppia il caso: ecco cosa ha detto il Tar sulle decisioni del governo e sulla proroga.

Le concessioni balneari sono autorizzazioni rilasciate dallo Stato per l’uso di aree demaniali marittime a fini turistici e ricreativi. Queste concessioni, gestite da privati, consentono l’installazione di stabilimenti balneari, ristoranti e servizi accessori.

Il Tar Liguria ha stabilito che non esiste un accordo scritto tra il governo italiano e la Commissione europea che proroga le concessioni balneari fino al 2027. Questa decisione contraddice quanto affermato da alcune autorità politiche e impone ai Comuni di avviare nuove gare pubbliche nel rispetto della direttiva Bolkestein.

L’assenza di un documento ufficiale che confermi la proroga crea incertezza per gli imprenditori del settore balneare. Molti concessionari si trovano ora a dover affrontare l’imminente scadenza delle concessioni e la possibilità di perdere il loro business a favore di nuovi operatori selezionati con bandi pubblici.

Questa situazione impone una riflessione strategica per gli imprenditori del settore, che devono valutare come affrontare il cambiamento. L’introduzione di procedure trasparenti e competitive potrebbe creare nuove opportunità di investimento, ma anche aumentare il rischio di esclusione per gli attuali gestori privati. Cosa succede?

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La proroga

La proroga delle concessioni fino al 2027 era stata indicata come una possibilità dal governo italiano. Secondo il presunto accordo, i titolari attuali avrebbero potuto continuare a operare per altri quattro anni, mentre le amministrazioni locali avrebbero dovuto avviare le procedure di gara entro giugno 2027.

L’assenza di un’intesa formale con l’UE ha messo in discussione questa prospettiva. L’incertezza normativa genera preoccupazione tra gli imprenditori del settore, che avevano pianificato investimenti basandosi sulla proroga. La mancanza di chiarezza potrebbe aumentare il rischio di contenziosi tra privati e amministrazioni locali. Cosa ha detto il Tar?

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni (screenshot Giorgia Meloni News/YouTube) – www.managementcue.it

Le concessioni sono a rischio?

La sentenza del Tar Liguria stabilisce che le concessioni demaniali marittime sono scadute il 31 dicembre 2023 e devono essere riassegnate con gare pubbliche. Il tribunale ha respinto il ricorso di tre stabilimenti che invocavano il decreto legge del 2024. Secondo le aziende, il decreto garantiva la proroga fino al 2027 con l’approvazione dell’Unione Europea, ma i giudici non la pensano così. Infatti, non c’è alcun documento ufficiale europeo che conferma questa proroga, il che obbliga le amministrazioni locali a rispettare la direttiva Bolkestein. Le nuove assegnazioni devono avvenire secondo criteri di trasparenza e concorrenza, così da garantire la concessione a tutti.

Le attuali concessioni non possono più essere considerate valide e chi desidera continuare a operare dovrà competere nelle nuove gare. Questo potrebbe significare maggiori investimenti per adeguarsi ai nuovi standard richiesti e un aumento della competizione nel settore. La possibilità di nuovi ingressi nel mercato potrebbe portare a una maggiore diversificazione dell’offerta turistica e a una modernizzazione dei servizi balneari. Per i concessionari attuali, il rischio di perdere lo stabilimento è concreto? Purtroppo, sarà necessario presentare i documenti e informarsi su come intendono muoversi le autorità locali. La notizia arriva da Today.