Giovani imprenditori in calo a Pisa: -2,2% in un anno, sotto la media nazionale

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Imprenditore Pisa immagine (Canva foto) - www.managementcue.it

Giovani imprenditori in calo a Pisa: il numero delle attività under 35 scende del 2,2%. La tendenza e i dati Istat.

Fare impresa non è mai stato facile, ma per i giovani di oggi sembra diventarlo ancora meno. Avviare un’attività richiede coraggio, risorse e tanta determinazione, ma anche un contesto favorevole che permetta di crescere.

Trovare finanziamenti è spesso un’impresa nell’impresa. Le banche tendono a essere cautamente selettive con chi ha poca esperienza alle spalle, e accedere a incentivi non è sempre semplice. Le spese di gestione, poi, sono un ostacolo che scoraggia molti, soprattutto in settori dove la concorrenza è alta e i margini di guadagno sono stretti. Non sorprende quindi che, di fronte a questi problemi, molti giovani preferiscano cercare stabilità altrove, magari in un lavoro dipendente o addirittura all’estero.

A pesare sulla situazione c’è anche un fattore più profondo: il calo demografico. Meno giovani significa meno potenziali imprenditori, e questo si riflette inevitabilmente sulle nuove aperture. Se a questo si aggiunge un mercato in continua evoluzione, dove la digitalizzazione e l’automazione cambiano le regole del gioco, il quadro diventa ancora più complesso.

Eppure, nonostante tutto, i giovani imprenditori restano un motore importante per l’economia. Le loro idee, spesso innovative e fuori dagli schemi, potrebbero fare la differenza, ma senza il giusto sostegno rischiano di spegnersi prima ancora di partire. Aiutarli significa investire nel futuro, creando le condizioni per uno sviluppo più dinamico e sostenibile.

I numeri della camera di commercio confermano il calo

A Pisa, il numero di imprese guidate da under 35 continua a diminuire. Secondo l’analisi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, nel 2024 si contavano 1.207 attività giovanili, con un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente. Un dato che preoccupa, soprattutto perché inferiore alla media nazionale.

Il problema non è solo legato all’economia. Secondo Istat, la popolazione tra i 18 e i 34 anni in città è scesa del 3,5%, molto più della media italiana (-0,6%). Nello stesso periodo, il tasso di imprenditorialità giovanile è passato dal 6,4% del 2014 al 4,2% del 2024. Il settore più colpito? Il commercio, seguito dall’industria e dall’agricoltura, che hanno visto una significativa contrazione. Il quotidiano La Nazione evidenzia che anche il settore della ristorazione ha subito una forte battuta d’arresto.

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Imprenditrice foto (Canva foto) – www.managementcue.it

Le prospettive per il futuro

Nonostante il calo, c’è un dato che lascia spazio a un po’ di ottimismo: nell’ultimo decennio, il saldo tra nuove aperture e chiusure è rimasto positivo. Segno che, anche in un contesto difficile, chi riesce a partire ha buone possibilità di resistere. Tuttavia, il trend generale preoccupa: sempre meno giovani scelgono di diventare imprenditori, e questo potrebbe avere conseguenze a lungo termine sull’economia locale.

Per Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, servono azioni concrete per invertire la rotta. Formazione, finanziamenti mirati e meno burocrazia potrebbero essere la chiave per rilanciare l’imprenditoria giovanile. Dopotutto, investire sulle nuove generazioni significa dare un futuro all’intero territorio.