Le vecchie lire valgono una fortuna? Alcune monete arrivano a 6.000 euro
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Le vecchie lire, possono valere una fortuna (Pixabay:Canva) - managementcue.it
Molti, ancor oggi, custodiscono pezzi delle vecchie lire. Che, qualora le si volesse vendere, possono valere una vera fortuna.
Riflettere sul passato, porta spesso a momenti di piacevole nostalgia. E pensare a quando l’euro non esisteva, e si ragionava in lire, fa emergere ricordi di caffè pagati 800 lire; panini preparati dal salumiere per 2.500 lire; e menù completi a soli 13 mila lire. All’epoca, gli stipendi si misuravano, appunto, in milioni, cifra che oggi suona inverosimile. E molti, conservano ancora banconote e monete delle vecchie lire; simboli di un tempo ormai trascorso. Alcuni, custodendole per affetto; altri, per curiosità.
Determinare il valore delle vecchie lire è, naturalmente, il primo passo per decidere come procedere a un’eventuale loro vendita. Poiché, non tutte le monete possiedono un valore tale da poter essere collezionate. Alcune, infatti, sono comuni e non suscitano interesse; mentre altre, per rarità e stato di conservazione, possono valere, addirittura, migliaia di euro. Il valore di una moneta, nello specifico, dipende da fattori come l’anno di conio, la quantità prodottane, e la presenza di caratteristiche particolari, come errori di stampa, o la scritta “prova”.
Le lire più rare e preziose, comprendono le 10 lire del 1947, con il cavallo alato e il ramo d’ulivo (le quali possono superare anche i 6 mila euro di valore). Le 5 lire del 1955, prodotte in 400 mila esemplari, raggiungono i 2 mila euro. Le 50 lire del 1958, coniate in 800 unità, hanno un valore analogo. E fra le altre monete ricercate, troviamo le 2 lire del 1947, che partono da 1.800 euro. Infine, la lira (dello stesso anno), con il ramo d’arancio e la donna con le spighe, valente almeno 1.500 euro.
Ma dove è possibile vendere, queste monete? Una delle opzioni più sicure è quella di rivolgersi a un negozio di numismatica. Poiché, qui, ottieni una valutazione professionale, sebbene sia necessario considerare che il commerciante tratterrà, comunque, una percentuale come margine di guadagno.
Cosa troverai in questo articolo:
Alternative ai negozi di numismatica
Un’altra opzione è anche quella di cercare proprio i collezionisti privati. Motivo per cui, in caso, si consiglia di informarcisi preventivamente, per evitare di svendere monete di vero valore. Difatti, la numismatica è un settore che richiede competenze specifiche: e per evitare truffe, conviene sempre farsi assistere da esperti.
Le piattaforme online, offrono un’altra possibilità. Catawiki, ad esempio, è un sito dedicato alla compravendita di oggetti da collezione. In cui, dopo aver aperto un account, puoi mettere all’asta (in questo caso) le vecchie lire, affidandoti agli esperti interni per una valutazione iniziale. Le commissioni, son pari al 9% per l’acquirente, e al 12,5% per il venditore.
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Altre piattaforme di vendita
Anche eBay è una scelta popolare. La cui registrazione è, oltretutto, semplice, potendo optare fra vendita a prezzo fisso, o all’asta. Le commissioni variano in base al prezzo di vendita: 0,35 euro per operazione; il 5% fino a 2 mila euro; e il 2% per cifre superiori. Non di meno, anche Subito.it (e sempre gratuito), nel quale, a differenza degli altri siti, qui non si svolgono aste, ma il venditore stabilisce un prezzo, e gli interessati possono contattarlo direttamente.
Inserire immagini di qualità, e descrizioni dettagliate, aumenta le probabilità di successo. Insomma, il mercato delle vecchie lire può riservare sorprese. E con un po’ di attenzione, e le giuste informazioni, questi cimeli del passato possono, infatti, trasformarsi in piccoli tesori del presente.