Curriculum vitae, introdotta la ‘LEGGE DELL’EFFICACIA”: scrivi questa frase e devono assumerti senza se e senza ma
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Colloquio di lavoro (Depositphotos foto) - www,managementcue.it
Come scrivere a un datore di lavoro per aumentare le possibilità di essere assunto: strategie efficaci per un CV mirato.
Trovare un lavoro oggi è un’impresa, diciamolo. Le aziende ricevono valanghe di candidature, e il rischio di finire nel dimenticatoio è altissimo. Per questo, il curriculum vitae deve essere perfetto, o almeno il più efficace possibile. Un CV ben fatto può davvero fare la differenza tra un recruiter che ti chiama e uno che passa oltre senza pensarci due volte.
Eppure, troppi candidati continuano a fare errori banali. Troppa roba inutile, descrizioni generiche, dettagli irrilevanti… insomma, un gran pasticcio. E poi c’è il problema di come presentare le esperienze lavorative: dire troppo o troppo poco può cambiare tutto. Bisogna capire cosa scrivere e come dirlo, altrimenti il CV rischia di penalizzare più che aiutare.
Uno degli aspetti più delicati è quello dei datori di lavoro precedenti. Scrivere il nome dell’azienda? A volte sì, a volte no. Dipende. Se è un marchio conosciuto, può essere un punto a favore. Se invece l’azienda è poco nota o ha chiuso, meglio aggiungere un minimo di contesto per far capire di cosa si tratta. Insomma, serve equilibrio: essere chiari ma senza esagerare nei dettagli.
Poi c’è la questione della narrazione delle esperienze. Il CV non è solo un elenco di lavori fatti, ma una storia professionale. Un cameriere, un avvocato, un social media manager… tutti possono valorizzare le proprie esperienze in modo strategico. Il trucco sta nel contestualizzare: far capire non solo cosa si è fatto, ma anche come e con quali risultati.
Cosa troverai in questo articolo:
Un curriculum che vada a segno
Scrivere un curriculum vincente non significa semplicemente buttare giù un elenco di lavori fatti e sperare che qualcuno ti chiami. Il CV deve essere un biglietto da visita strategico, capace di far capire al datore di lavoro che sei la persona giusta per il ruolo. La chiave? Personalizzarlo. Non inviare mai lo stesso documento a tutti, ma adattalo alla posizione per cui ti candidi, mettendo in risalto le competenze più pertinenti. E occhio alle parole chiave: se il tuo non contiene i termini giusti, potrebbe essere scartato subito.
E poi, non basta scrivere quello che hai fatto. Devi dimostrare il valore del tuo lavoro. Hai aumentato le vendite? Ottimizzato i processi? Ridotto i costi? Perfetto, scrivilo. Un CV pieno di dati concreti è molto più efficace di un elenco sterile di mansioni. E non dimenticare il contesto: specificare le dimensioni dell’azienda, il settore e il tipo di clienti aiuta il selezionatore a farsi un’idea più chiara del tuo percorso. Ma non fermarti al CV: vuoi davvero distinguerti?
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Il vero asso nella manica
Scrivi una lettera di presentazione o almeno un’email fatta bene. La maggior parte delle persone manda solo il curriculum senza dire nulla di più, ed è un errore. Non devi riscrivere quello che c’è già nel CV, ma spiegare perché vuoi lavorare in quell’azienda e cosa puoi portare di nuovo. Una lettera scritta con cura (senza sembrare un copia-incolla) ti farà guadagnare punti agli occhi del selezionatore ed è efficacissima.
Ultima cosa, che sembra banale ma non lo è: cura ogni dettaglio. Un CV pieno di refusi o con una formattazione caotica dà subito un’idea di sciatteria. Stessa cosa per l’email: un messaggio scritto in fretta e senza attenzione può rovinare una buona candidatura. Insomma, metti un po’ di tempo nella preparazione dei documenti che invii. Ne vale la pena, perché spesso la prima impressione è quella che conta.