PENSIONE, la intaschi ma devi sborsare 35mila euro: alla fine ti restano 4 soldi in tasca | Non c’è nulla da fare purtroppo

Le decisioni del governo, sulle pensioni

Decisioni del governo sulle pensioni (Canva) - www.managementcue.it)

Le nuove decisioni del governo, sulle pensioni, obbligano le regioni a decidere autonomamente. Con aliquote differenti, in ognuna.

La pensione è un pilastro fondamentale, per la sicurezza economica degli italiani. Poiché gli garantisce una fonte di reddito stabile, dopo il termine dell’attività lavorativa. Soprattutto, in un Paese con una popolazione in progressivo invecchiamento, in cui il sistema pensionistico, assume un ruolo cruciale, nel mantenere la qualità della vita degli anziani.

Oltre a fornire una tutela economica, infatti, la pensione tutela dignità e autonomia, permettendo ai pensionati di affrontare le spese quotidiane, e sanitarie, senza dover dipendere dai familiari. Un aspetto, questo, particolarmente importante, in un mondo in cui il costo della vita, continua ad aumentare.

Il sistema previdenziale italiano, nello specifico, si basa su contributi versati durante la carriera lavorativa, assicurando, dunque, una copertura proporzionale agli anni, e all’ammontare dei contributi stessi. Meccanismo, atto a consentire un’equa redistribuzione delle risorse, fra le diverse generazioni.

Non di meno, pianificare, in tempo, la propria pensione (attraverso, magari, fondi integrativi, o investimenti previdenziali), diventa sempre più essenziale. Per cui, con le continue riforme del sistema pensionistico, è importante divenire consapevoli, delle opportunità disponibili, così da garantircisi un futuro sereno, e senza preoccupazioni economiche.

Cosa troverai in questo articolo:

Le nuove pensioni INPS

Le buste paga, e i cedolini pensionistici dell’INPS, a partire da gennaio 2025, includono la trattenuta fiscale regionale, relativa all’addizionale Irpef 2024; suddivisa in 11 rate mensili, da gennaio a novembre dello stesso anno. L’aliquota base è fissata all’1,23%, sul reddito complessivo (ai fini Irpef), con la possibilità, per le Regioni, di introdurre addizionali, detrazioni e deduzioni, in base agli scaglioni Irpef. Alcune di esse, applicano l’aliquota base, senza modifiche, mentre altre, utilizzano le maggiorazioni per finanziare la spesa sanitaria (e servizi vari). Secondo il Dipartimento delle Finanze del Mef, nel 2024, quattro Regioni hanno modificato l’addizionale Irpef: Lazio, Liguria, Molise e Toscana. Inoltre, la provincia autonoma di Trento, ha temporaneamente innalzato la soglia di esenzione (da 25 a 30 mila euro).

La Manovra 2024, ha, quindi, ridotto gli scaglioni Irpef, da quattro a tre, accorpando i primi due. Sebbene, le Regioni abbiano avuto la possibilità di mantenere, per il 2024, il precedente schema con quattro scaglioni: fino a 15 mila euro; da 15.001, a 28 mila euro; da 28.001, a 50 mila euro; e oltre i 50 mila. La normativa, consente alle Regioni di aumentare l’aliquota base, fino a un massimo di 3,33%, con un limite dello 0,5%, per il primo scaglione. Chi riceve una pensione di 100.000 euro, dovrà pagare un’imposta annua lorda è di 35.640,00 euro, avrà una detrazione annua di 0 euro, e un’imposta annua netta di 35.640,00 euro con una percentuale d’imposta il 35,64%;

Le differenti aliquote, fra regione e regione
Cosa hanno deciso alcune regioni, sulle pensioni (Canva) – www.managementcue.it

Nello specifico

Il Lazio, ha diminuito l’aliquota, per il secondo scaglione, introducendo una detrazione di 60 euro, per i redditi fra i 28.001, e i 35 mila euro. Liguria, Molise e Toscana, invece, hanno aumentato le aliquote per il terzo e quarto scaglione. Secondo le simulazioni del Consiglio nazionale dei Commercialisti, un reddito di 10 mila euro, può essere esente in alcune Regioni; mentre in altre, comportare un’imposta fino a 203 euro (come in Molise). Per un reddito di 20 mila euro, l’importo varia da zero (nelle province di Trento e Bolzano), fino ai 416 euro, in Molise. Nel Lazio, si registra una riduzione di 80 euro, mentre in Liguria, di 28.

Per redditi più elevati, le differenze regionali, si amplificano. Per esempio, con un reddito di 40 mila euro, si va dai 62 euro, della provincia autonoma di Bolzano, fio ai 1.030 euro, del Molise; con un calo di 208 euro, nel Lazio, e un aumento di 144, in Molise. Per 60 mila euro, il Molise registra il prelievo più alto: ovvero, 1.756 euro. Seguito dalla Campania (1.681 euro), con incrementi non indifferenti, anche in: Toscana (+521 euro), Molise (+364 euro), e Liguria (+209). Infine, per 100 mila euro di reddito, il prelievo oscilla fra i 925 euro, a Bolzano, e i 3.208, in Molise; con aumenti consistenti in Toscana (+1.161 euro); Molise (+764 euro); e Liguria (+569 euro). Mentre nel Lazio, si osserva un calo di 268 euro.