Se lavori in questo settore in pensione ci vai a 63 anni e prendi pure la NASpI | Sembra un sogno ma è tutto vero

Se lavori in questo settore riceverai la pensione a 63 anni e la NASPi - managementcue.it (DepositPhoto)
Se lavori in questo settore in pensione potrai andarci a 63 anni. Inoltre riuscirai anche a prendere la NASpI: la grande novità.
Nel corso degli anni, la normativa relativa alla pensione di vecchiaia in Italia ha subito importanti modifiche, in particolare per quanto riguarda l’età anagrafica e i requisiti contributivi. Fino a qualche tempo fa, era possibile andare in pensione a partire dai 60 anni, purché si avessero almeno 20 anni di contributi versati. Con l’introduzione della Legge Fornero, l’età per la pensione di vecchiaia è stata innalzata a 67 anni, aumentando le difficoltà per molti lavoratori.
Per alcuni settori, tuttavia, esistono opportunità di pensionamento anticipato. Un esempio emblematico è il settore edile, dove i lavoratori, grazie a specifiche misure, possono andare in pensione prima rispetto ad altri settori, offrendo così una soluzione a chi svolge mansioni particolarmente faticose e gravose.
Il settore edile, infatti, offre una possibilità di uscita anticipata dal mercato del lavoro grazie al rinnovo del contratto collettivo del 2018, che ha introdotto un Fondo specifico per il prepensionamento dei lavoratori del comparto. Questo fondo viene alimentato da un’aliquota contributiva a carico delle aziende, permettendo a chi ha raggiunto i 63 anni di uscire dal lavoro con un anticipo rispetto ai normali requisiti previsti per la pensione di vecchiaia.
Nel 2025, i lavoratori edili che hanno maturato 32 anni di contributi, possono accedere all’Ape Sociale, un altro strumento che permette di ottenere un’anticipazione della pensione. Tuttavia, oltre all’Ape Sociale, il contratto collettivo prevede una misura ad hoc che consente ai lavoratori di andare in pensione già a 63 anni, se mancano almeno 4 anni al raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione di vecchiaia.
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Pensione, come funziona la procedura anticipata: cosa bisogna sapere
Il processo di pensionamento anticipato per i lavoratori edili si svolge in modo specifico. Una volta compiuti i 63 anni, il lavoratore viene licenziato dall’azienda, il che consente di beneficiare dell’indennità di disoccupazione NASpI. Tale indennità, che nel 2025 prevede un importo pari al 75% della retribuzione media per i primi 1.436,61 euro, e al 25% per l’importo restante, resta invariata grazie all’intervento del Fondo. Questo meccanismo permette di compensare eventuali riduzioni nell’indennità e garantire il mantenimento del reddito durante il periodo di transizione.
L’accesso a questa misura di pensionamento anticipato richiede alcuni requisiti specifici. Innanzitutto, il lavoratore deve aver compiuto 63 anni e trovarsi a 4 anni dal pensionamento di vecchiaia. Un altro requisito essenziale è la maturazione di almeno 2.100 ore lavorate in Cassa Edile nel biennio precedente l’interruzione del rapporto di lavoro. Questo requisito garantisce che i lavoratori abbiano effettivamente contribuito al settore per un periodo significativo, prima di poter accedere alla misura.

La tutela economica e contributiva: cosa ricevono i cittadini
Il Fondo, oltre a finanziare il periodo di disoccupazione NASpI, interviene anche successivamente per garantire al lavoratore una continuità economica durante gli ultimi anni che lo separano dalla pensione di vecchiaia. A tal fine, il Fondo eroga un’indennità pari al massimale della Cassa integrazione guadagni ordinaria, che nel 2025 si attesta intorno ai 1.400 euro al mese.
Un aspetto importante è che, durante il periodo di fruizione dell’indennità, vengono riconosciuti i contributi utili ai fini pensionistici, calcolati sulla base dei versamenti volontari certificati dall’INPS. Questo meccanismo consente di garantire al lavoratore che il suo futuro trattamento pensionistico non venga compromesso dalla sua uscita anticipata dal mondo del lavoro.