INPS, da oggi anche gli anni in cui non hai lavorato vengono conteggiati: in pratica rientrano pure quelli in cui era a casa a leggere

Anziana felice

Canone RAI cancellato, chi è nato questo giorno non deve più pagarlo: arrivata la svolta epocale (Freepik Foto) - www.managementcue.it

Inps, oggi puoi far valere degli anni dove non hai lavorato come periodo di contribuzione. Come funziona e come fare?

Immagina di aver dedicato oltre vent’anni della tua vita al lavoro, affrontando sacrifici, responsabilità e sfide quotidiane. Hai sempre pensato che, un giorno, avresti avuto la sicurezza della pensione. Eppure, ora ti trovi a un passo dal traguardo, ma senza aver raggiunto i requisiti necessari per ottenerla.

Ogni mattina ti svegli con la consapevolezza di dover continuare a lavorare, nonostante la fatica accumulata. Guardi colleghi che hanno già ottenuto la pensione, mentre tu sei costretto ad andare avanti. Ti chiedi come potrai affrontare il futuro, con poche certezze e il timore di non riuscire a sostenerti economicamente.

Ti senti intrappolato in un sistema che sembra ignorare i tuoi sforzi. Hai contribuito per anni, ma per una piccola mancanza nei requisiti, ti viene negata la serenità tanto attesa. Ogni giorno speri in una soluzione, in una possibilità di riscatto che ti permetta di ottenere ciò per cui hai lavorato duramente.

Non puoi fermarti ora, anche se il peso degli anni si fa sentire. Cerchi alternative, valuti nuove opportunità, ma la stanchezza è reale. Ti aggrappi alla speranza di un cambiamento. Oggi c’è una soluzione per te!

Cosa troverai in questo articolo:

Le scelte disponibili

Una delle modalità è la pensione anticipata ordinaria, che richiede un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età. Un’altra possibilità è la Quota 103, che permette il pensionamento con 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi.

C’è anche Opzione Donna, destinata a lavoratrici con 61 anni di età (ridotti a 60 o 59 con figli) e almeno 35 anni di contributi. Per chi ha svolto lavori gravosi o usuranti, esiste la possibilità di accedere alla pensione con 41 anni di contributi, se si rientra nella categoria dei lavoratori precoci. L’Ape Sociale consente il pensionamento a 63 anni con almeno 30 o 36 anni di contributi. Se non riesci a usare queste opzioni, c’è anche un’altra strada da provare ora!

Laurea
Giovane alla laura (Pixabay Foto) – www.managementcue.it

Un’altra idea

Gli anni di laurea che si possono riscattare per il calcolo della pensione possono coprire l’intero periodo del corso di laurea, nel caso di un riscatto totale, o essere limitati a specifici periodi di studi, nel caso di un riscatto parziale.

La scelta dipende dalle proprie necessità e dalle circostanze individuali. I contributi di riscatto si possono pagare in 120 rate mensili senza interessi. Le spese sostenute per il riscatto possono essere detratte al 19% se pagate per un familiare a carico, mentre sono interamente deducibili se pagate per sé stessi. La notizia arriva da Ti Consiglio.