Concorso, ti assumono entro questa data senza se e senza ma: sono obbligati dalla legge a farlo

Nuova proroga nei concorsi pubblici (123RF)

Nuova proroga nei concorsi pubblici (123RF foto) - www.managementcue.it

E’ stata introdotta una misura che obbligherà all’assunzione dei soggetti lavorativi impiegati nella pubblica amministrazione. Ecco cosa cambierà

I concorsi pubblici rappresentano un’importante opportunità lavorativa per molti professionisti, soprattutto appartenenti alle fasce anagraficamente più giovani, che aspirano ad ottenere un lavoro stabile all’interno della Pubblica Amministrazione.

Per l’accesso è necessario possedere una serie di specifici requisiti in termini di esperienza lavorativa, titoli di studio o ulteriori, che generalmente variano in base alla circostanza, venendo definiti all’interno del bando di concorso, contenente le informazioni utili alla partecipazione.

C’è la possibilità che la procedura di accesso si componga, oltre che dell’effettiva messa alla prova del candidato, anche di una preselezione, generalmente necessaria in presenza di un numero elevato di domande. La selezione, invece, verte generalmente su prove scritte o orali e i profili che riusciranno a superarle potranno accedere al proprio posto di lavoro nella P.A.

Una delle principali criticità, soprattutto negli scorsi anni, ha riguardato l’effettività delle assunzioni al termine della fase di selezione del concorso. Alcuni cittadini hanno dovuto aspettare anni prima di cominciare a svolgere concretamente il mestiere, a causa di rinvii sotto il punto di vista assuntivo.

Il decreto che stabilisce una norma permanente

L’ultima proroga riguardante concorsi per il settore del pubblico impiego riguarda l’anno 2025. In particolare, si tratta del decreto-legge Milleproroghe, approvato lo scorso dicembre dal Consiglio dei Ministri. La nuova misura dispone nuove regole, volte a contrastare i continui rinvii e prolungamenti relativi alle graduatorie dei concorsi pubblici. Mentre precedentemente per la risoluzione di tale problematica ci si avvaleva di effettive proroghe annuali, adesso verrà introdotta una norma permanente, integrata nel D.Lgs 165/2001, vale a dire il Testo Unico sul pubblico impiego.

E’ stato definito come le procedure di regolamento dovranno essere concluse definitivamente entro un margine di tre anni; se questo limite dovesse essere superato, gli enti coinvolti andranno incontro alla perdita della facoltà assunzionale. La norma, come detto, è entrata effettivamente in vigore a partire dall’inizio dell’anno corrente. Inoltre, la misura ha introdotto la proroga fino al prossimo 30 aprile 2025 dello scudo erariale, volto a limitare la responsabilità dei soggetti ‘sottoposti alla giurisdizione della Corte dei Conti‘, unicamente nei casi in cui il danno venga ritenuto come ‘dolosamente voluto’.

Assunzione lavorativa (Depositphotos)
Assunzione lavorativa (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Gli ulteriori mutamenti previsti dalla misura

La proposta è stata presentata dal ministro per gli Affari Europei, Politiche di Coesione e PNRR Tommaso Foti. La riforma prevede l’introduzione di un limite relativo alle sanzioni erariali, secondo cui la multa non dovrà superare ‘l’equivalente di due annualità’ dallo stipendio del soggetto coinvolto. Per quanto riguarda le amministrazioni, queste potranno destinare una fetta della retribuzione accessoria al fine di coprire danni patrimoniali da grave colpa. La stipula di un’assicurazione risulta obbligatoria, in quanto potrebbe risultare determinante nel recupero dei crediti erariali.

L’Associazione Magistrati della Corte dei Conti non si è dimostrata particolarmente entusiasta dell’estensione, in quanto è stato indicato come la proroga rappresenti una contravvenzione rispetto alla sentenza numero 132/2024 della Consulta. In particolare, l’associazione ha palesato i propri dubbi relativamente al quinquennio di mancato risarcimento di danni erariali che derivano da condotte colpose, evidenziando come la procedura andrà a gravare in modo particolare sulle spalle dei contribuenti.