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Consegnare il lavoro in ritardo comporta gravi conseguenze: il nuovo studio

Ci sono delle scadenze che, inevitabilmente, vanno rispettate. Se il lavoro arriva in ritardo, le conseguenze sono negative.

Ti è mai capitato di consegnare un lavoro in ritardo? Se sì, sai già quanto può essere stressante affrontare le conseguenze. Ma ciò che forse non sai è quanto questa situazione influenzi chi valuta il tuo operato. Un recente studio ha indagato proprio su questo aspetto, portando alla luce risultati sorprendenti: consegnare in ritardo non solo altera la percezione della qualità del lavoro, ma incide anche sulla valutazione generale del lavoratore.

Pubblicato sulla rivista Organizational Behavior and Human Decision Processes, lo studio ha coinvolto quasi 7.000 persone tra manager, dirigenti e personale delle risorse umane. I dati raccolti hanno dimostrato che il mancato rispetto delle scadenze attiva un processo psicologico che riduce la fiducia nelle competenze del lavoratore

Una delle scoperte più interessanti è che il ritardo, indipendentemente dalla sua entità, porta i valutatori a considerare il lavoro meno valido. Non importa se il ritardo è di un giorno o di una settimana: la percezione negativa resta invariata. E, cosa ancor più intrigante, consegnare un lavoro in anticipo non offre alcun vantaggio significativo nella valutazione.

Questo ci porta a riflettere su quanto sia cruciale la comunicazione con il proprio responsabile. Fornire spiegazioni chiare e trasparenti in caso di ritardi può mitigare almeno in parte le conseguenze negative, soprattutto se le cause del ritardo sono al di fuori del controllo del lavoratore.

Il legame tra qualità e scadenza

Consegnare un lavoro in ritardo non è solo una questione di tempi mancati, ma di fiducia incrinata. I ricercatori hanno dimostrato che chi valuta il lavoro tende a collegare automaticamente il ritardo a una carenza di competenze. Questo avviene anche quando il lavoro è tecnicamente impeccabile. In uno degli esperimenti, i valutatori hanno esaminato materiali come articoli, proposte commerciali e volantini pubblicitari. Gli stessi contenuti sono stati valutati diversamente a seconda delle tempistiche di consegna.

Quando i valutatori sapevano che il lavoro era stato consegnato in ritardo, lo giudicavano meno valido rispetto a quando era stato presentato in tempo o in anticipo. La percezione negativa non dipendeva dalla qualità effettiva del lavoro, ma dal semplice fatto che fosse arrivato oltre la scadenza. Questa tendenza ha implicazioni significative: un ritardo occasionale, anche in circostanze giustificabili, può lasciare un segno indelebile sulla reputazione di un lavoratore. Inoltre, i valutatori, una volta formata questa opinione, sono meno propensi a collaborare nuovamente con chi ha mancato una scadenza.

Illustrazione della valutazione di un lavoratore (Depositphotos FOTO) – www.managementcue.it

La comunicazione come strumento di salvezza

Se le scadenze sono un campo minato, la comunicazione è la tua bussola. Lo studio ha evidenziato che spiegare il motivo del ritardo può fare la differenza. Quando i lavoratori chiariscono che le cause del ritardo sono indipendenti dalla loro volontà, come imprevisti o fattori esterni, i valutatori mostrano maggiore comprensione. Ad esempio, un dipendente che avvisa in anticipo il proprio responsabile di un problema tecnico o di una difficoltà imprevista viene giudicato meno severamente rispetto a chi non fornisce spiegazioni.

Questo è particolarmente vero quando la scadenza è percepita come meno cruciale. In questi casi, una buona gestione della comunicazione può persino trasformare una situazione negativa in un’opportunità per dimostrare professionalità. Al contrario, la mancanza di comunicazione o scuse poco convincenti tendono a peggiorare la percezione del lavoratore. 

Published by
Mattia Paparo