PARTITA IVA, altro che tasse altissime: questa non si paga più | Da oggi risparmi una barca di soldi

Lavoratore felice (Depositphotos foto)

Lavoratore felice (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Buone notizie per i titolari di partita IVA: adesso il risparmio sulle tasse è garantito, si paga pochissimo!

Avere una Partita IVA è sempre stato sinonimo di sacrifici economici. Tra tasse, contributi e burocrazia infinita, spesso chi sceglie di lavorare in proprio si trova di fronte a un percorso pieno di ostacoli. Non è un caso che molti rinuncino ancora prima di iniziare, spaventati dalla complessità e dai costi.

Negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando. Lo Stato ha cercato di alleggerire il carico fiscale per chi decide di mettersi in proprio, introducendo misure come il regime forfettario, che semplifica la tassazione e applica un’aliquota fissa del 15%. Nonostante questo, per molte categorie di lavoratori il peso delle imposte continua a essere percepito come eccessivo, soprattutto per chi si trova in una situazione di reddito misto tra lavoro autonomo e dipendente.

Chi ha una Partita IVA sa bene quanto sia difficile gestire i conti. Tra scadenze fiscali, versamenti obbligatori e mille regole da rispettare, mantenere l’equilibrio finanziario non è sempre facile. Ma le ultime modifiche introdotte potrebbero finalmente cambiare le cose, soprattutto per i piccoli imprenditori e i liberi professionisti che cercano un po’ di respiro.

Tra le misure più discusse c’è la flat tax, un sistema che promette di semplificare la vita fiscale di milioni di italiani. Ma di cosa si tratta esattamente? E come può davvero fare la differenza per chi lavora in proprio?

Flat tax: un sistema fiscale più semplice e vantaggioso

La flat tax, già introdotta con la Legge di Bilancio 2023, si basa su un principio chiaro: applicare un’unica aliquota fissa ai redditi derivanti da lavoro autonomo o d’impresa. Niente più scaglioni e aliquote progressive per chi rientra nei parametri previsti. L’aliquota, fissata al 15%, offre un regime più snello e, soprattutto, meno opprimente per i contribuenti.

Nel 2025 questo sistema è stato ulteriormente migliorato. Una delle novità principali riguarda i lavoratori autonomi che hanno anche un reddito da lavoro dipendente: potranno accedere al regime forfettario se i redditi da lavoro subordinato non superano i 35.000 euro annui, una soglia aumentata rispetto ai precedenti 30.000. Inoltre, il limite massimo di ricavi o compensi per beneficiare della flat tax rimane fissato a 85.000 euro.

Tasse
Modello per pagare le tasse (Pexels Foto) – www.managementcue.it

Chi non paga più e come funziona la flat tax agevolata

Ma la vera rivoluzione è per chi decide di aprire una nuova Partita IVA. A partire dal 2025, chi avvia un’attività autonoma o una startup potrà beneficiare di un’aliquota ridotta al 5% per i primi cinque anni. Un’opportunità straordinaria per chi vuole lanciarsi senza essere soffocato dal peso delle tasse fin dall’inizio.

Inoltre, chi supera il limite di ricavi di 85.000 euro, ma rimane sotto i 100.000, potrà continuare a beneficiare del regime agevolato fino all’anno successivo. Questo garantisce maggiore flessibilità e una transizione più graduale al regime fiscale ordinario.