NASPI addio, se lavori qui non ne hai più diritto: puoi solo sognarla adesso | Purtroppo non puoi farci proprio nulla

Timbro di licenziamento

Timbro di licenziamento (Depositphotos FOTO) - www.managementcue.it

Brutte notizie per i lavoratori: chi lavora qui e viene licenziato non avrà accesso alla NASPI: cosa cambia adesso.

Restare senza lavoro è una delle esperienze più difficili che una persona possa affrontare. Per molti, la disoccupazione significa non solo perdere un reddito, ma anche doversi reinventare in tempi brevi, magari senza alcuna certezza sul futuro. In Italia, a venire in soccorso di chi si ritrova in questa situazione c’è la NASpI, una misura pensata per offrire un sostegno economico nei momenti più critici.

La NASpI, ossia la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, non è semplicemente un aiuto economico, ma una vera e propria rete di sicurezza per i lavoratori. Grazie a questa indennità, chi perde involontariamente il lavoro può contare su un periodo di respiro per riorganizzarsi e cercare una nuova occupazione, senza ritrovarsi completamente scoperto sul piano economico.

Ma attenzione: la NASpI non è un diritto garantito a tutti. Per accedervi bisogna rispettare precise condizioni. Il requisito più importante è che il lavoratore si trovi in uno stato di disoccupazione involontaria, cioè senza colpe o responsabilità dirette. Per esempio, chi viene licenziato per motivi economici aziendali o per la chiusura di un’attività può accedervi. Ma non è altrettanto semplice per chi lascia volontariamente il lavoro o si fa licenziare per motivi disciplinari.

Negli anni, però, è emerso un problema: alcune persone hanno sfruttato il sistema cercando di ottenere la NASpI anche quando non ne avevano diritto. Questi comportamenti scorretti hanno portato il legislatore a inasprire le regole, introducendo nuove misure per bloccare chi prova a “fare il furbo”.

Niente più NASPI per chi si fa licenziare senza motivo

Con le nuove regole introdotte dal Collegato Lavoro 2025, le maglie della NASpI si stringono ulteriormente. Una delle novità principali riguarda i lavoratori che si fanno licenziare per assenze ingiustificate: da oggi, chi si comporta in questo modo perde automaticamente il diritto all’indennità. In altre parole, chi abbandona il lavoro o non si presenta senza una motivazione valida non potrà più accedere al sussidio.

Il motivo di questa scelta è chiaro: evitare che comportamenti scorretti danneggino il sistema e chi davvero ne ha bisogno. Le assenze ingiustificate vengono ora considerate come una forma di dimissioni volontarie, e quindi non rientrano tra le condizioni per ottenere la NASpI.

Donna è stata licenziata
Donna è stata licenziata (Depositphotos FOTO) – www.managementcue.it

Cosa cambia per lavoratori e datori di lavoro

Con queste nuove regole, anche per i datori di lavoro cambia molto. Non saranno più obbligati a seguire lunghe procedure disciplinari per contestare le assenze ingiustificate. Sarà sufficiente segnalare la situazione all’Ispettorato del Lavoro, che verificherà la legittimità delle assenze e, se necessario, farà scattare l’esclusione del lavoratore dalla NASpI.

Esistono però delle eccezioni. Se il lavoratore dimostra che non ha potuto giustificare l’assenza per cause di forza maggiore – come malattie improvvise o problemi legati al datore di lavoro – allora la NASpI potrebbe essere comunque concessa. L’obiettivo di queste nuove regole è garantire maggiore giustizia, punendo chi abusa del sistema senza però penalizzare chi vive reali difficoltà.