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A cosa serve il bonus ZES? Quali sono i requisiti per richiederlo? Segui la guida completa e garantisci un sostegno concreto per i tuoi investimenti
Il Bonus ZES (Zone economiche speciali) fa riferimento alle aree individuate dalla normativa europea come territori in fase di transizione o meno sviluppati ed è stato promosso al fine di favorire l’incremento e lo sviluppo di nuove imprese proprio all’interno di queste zone.
Tale credito d’imposta è rivolto a qualunque impresa sia intenzionata all’acquisto di nuovi beni strumentali da destinare alle strutture produttive. Ma risulta altresì importante fare chiarezza sui settori compresi.
La produzione primaria di prodotti agricoli, la pesca e l’acquacoltura, nonché la trasformazione e la commercializzazione degli articoli derivanti da queste pratiche sono settori commerciali ammessi. Al contrario, coloro che operano nell’industria siderurgica, carbonifera, dei trasporti, dello stoccaggio e della distribuzione energetica, ma anche del settore creditizio e assicurativo non sono interessati dal beneficio.
Sono soggetti all’agevolazione tutti gli investimenti, realizzati a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024, riguardanti l’acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature nuove, costruiti ed applicati nel perimetro ZES stabilito, così come l’acquisto di terreni e la realizzazione di immobili strumentali agli investimenti su di essi.
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I requisiti per il bonus ZES 2025
Il bonus ZES Unica è ufficialmente stato prorogato per l’anno corrente grazie alla Legge di bilancio 2025 (L.n°207/2024). Il limite di spesa per il riconoscimento del credito fissato dalla Manovra è stato fissato a 2,2 miliardi. Si tratta di una concreta agevolazione garantita a tutti gli investimenti che saranno realizzati tra il 1° gennaio ed il 15 novembre 2025. Per poterne beneficiare, sarà necessario che le imprese dimostrino di essere in regola, rispettando gli obblighi comunicativi richiesti dall’Agenzia delle Entrate.
Le stesse sono, dunque, obbligate ad inviare una comunicazione integrativa, includendo la documentazione necessaria a confermare la realizzazione degli investimenti che erano stati preventivati. L’investimento agevolato riguarderà l’acquisizione di macchinari, impianti, attrezzature di vario genere da impegnare in strutture già esistenti, nonché di terreni e dell’ampliamento di immobili funzionali agli investimenti usufruiti. E’ importante, tuttavia, precisare che sia per quanto riguarda i terreni, sia per quanto concerne i fabbricati, la spesa non può mai superare il 50% del valore totale dell’investimento. Risultano, al contrario, esclusi dalle agevolazioni i beni destinati alla vendita, così come i materiali di consumo. Il credito d’imposta varia in base alla Regione italiana di riferimento. Gli enti territoriali interessati, secondo la normativa dell’Unione Europea sugli aiuti regionali, sono sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.
Come avere accesso al bonus?
Per usufruire del credito nell’anno 2025, le imprese devono necessariamente comunicare all’AdE l’importo totale delle spese sostenute a partire dallo scorso 16 novembre 2024, oltre a quelle il cui compimento è previsto entro il prossimo 15 novembre 2025. Come già accennato, non bisogna tralasciare la comunicazione integrativa, documento volto ad attestare la realizzazione effettiva degli investimenti che erano stati precedentemente presentati.
Per quanto concerne la comunicazione, è previsto che questa debba contenere informazioni riguardanti l’ammontare del credito di imposta maturato, provvisto di fatture elettroniche e della certificazione di sostenimento delle spese ammissibili, oltre che un totale di investimenti realizzati che non deve superare quanto indicato nella comunicazione inizialmente sottoposta all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Allo scopo di garantire il riconoscimento effettivo del credito d’imposta, secondo quanto espresso nell’articolo 7 comma 14 del decreto ministeriale 17 maggio 2024, è necessario che la corrispondenza relativa alla documentazione contabile debba essere contrassegnata da una certificazione da parte dell’individuo responsabile della revisione legale dei conti.