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Governo Meloni, quando la formazione sull’infertilità è più importante dell’educazione affettiva e sessuale. Polemica sui fondi stornati.

Il Governo Meloni al centro delle polemiche: fondi destinati all’educazione affettiva e sessuale spostati sulla formazione sull’infertilità.

La scuola, da sempre, è al centro del dibattito pubblico. Non è solo un luogo di apprendimento: è anche lo specchio delle nostre priorità e delle tensioni che attraversano la società. Tra i tanti temi che generano conflitti, uno in particolare continua a far parlare di sé: l’educazione affettiva e sessuale. Una questione che, più di altre, sembra tirare fuori divisioni ideologiche profonde.

L’idea di introdurre programmi sull’affettività nelle scuole non è certo nuova, ma ha sempre trovato ostacoli lungo il cammino. C’è chi la considera un’opportunità per formare cittadini più consapevoli, empatici e rispettosi.

E poi ci sono quelli che vedono in questi corsi il rischio di un’infiltrazione di presunte “ideologie pericolose”, come la famigerata – e spesso mal interpretata – “teoria gender”. Questo clima di diffidenza finisce inevitabilmente per influenzare le decisioni politiche, lasciando i giovani senza risposte concrete su temi fondamentali per la loro crescita.

Negli ultimi mesi, la questione è tornata al centro dell’attenzione. Le scuole, idealmente, dovrebbero essere il posto giusto per parlare di cose come il rispetto, il consenso e la conoscenza di sé. Insomma, non solo formule matematiche e date storiche, ma anche strumenti per costruire relazioni sane. Eppure, sembra che ogni passo verso questa direzione incontri sempre più ostacoli.

Governo Meloni, il dirottamento dei fondi: la polemica si accende

L’annuncio del ministro Luca Ciriani, che ha confermato il dirottamento di 500mila euro inizialmente destinati all’educazione affettiva, ha fatto infuriare opposizioni, associazioni e sindacati. Secondo quanto dichiarato, quei soldi saranno usati per formare insegnanti sulla prevenzione dell’infertilità, una scelta che molti considerano un chiaro arretramento culturale.

L’Unione degli Studenti è stata tra le prime voci critiche a farsi sentire. Per loro, educare all’affettività e alla sessualità non è un lusso o un’opzione, ma una necessità assoluta. Il problema, sottolineano, è che la questione viene sempre travisata. Si parla di “gender” o di “propaganda ideologica” come pretesti per ignorare una vera esigenza educativa.

Donna incinta (Pixabay FOTO) – www.managementcue.it

Governo Meloni, politica e società: uno scontro aperto

Da un lato c’è chi difende la scelta del Governo, sostenendo che sensibilizzare sulla fertilità sia più importante e meno controverso. Rossano Sasso, esponente della Lega, non ha usato mezzi termini: parlare di certi argomenti con i bambini, a suo avviso, è semplicemente fuori luogo. Ma dall’altro lato, esponenti di opposizione come il PD denunciano questa mossa come un passo indietro enorme, che priva la scuola del suo ruolo educativo più ampio.

Il dibattito però non si ferma qui. Studi recenti e ricerche indipendenti mettono in chiaro che l’educazione affettiva non è solo utile, ma necessaria. Aiuta a prevenire episodi di violenza di genere e insegna ai giovani a costruire relazioni basate sul rispetto e sulla parità. In molti Paesi europei, queste tematiche sono già parte integrante del curriculum scolastico. In Italia, invece, come sempre si procede tra polemiche e rinvii perchè guardare al futuro dei nostri giovani è troppo faticoso e quindi ecco che si regredisce e si ritorna al passato con stanziamenti volti alla prevenzione dell’infertilità perchè è più importante insegnare ai giovani che bisogna sfornare figli a manetta (e guai a chi decide di abortire eh!) piuttosto che insegnare loro a rispettare le scelte altrui soprattutto quando si parla della sfera sessuale ed affettiva. Quanti altri femminicidi, violenze, stupri dovranno ancora esserci affinchè il governo si renda conto che nella nostra società c’è davvero qualcosa di marcio e che bisogna correre ai ripari subito? Il Medioevo sta arrivando o forse ci siamo già dentro.

Published by
Maria Francesca Malinconico