Romania e Bulgaria, un traguardo che cambia la storia. L’entrata in area Schengen.
Romania e Bulgaria raggiungono un traguardo storico con l’entrata nell’area Schengen, aprendo nuove opportunità per la libera circolazione.
Finalmente è arrivato il momento che in molti aspettavano. Romania e Bulgaria entrano ufficialmente nell’area di libera circolazione Schengen, un risultato che chiude un’attesa durata oltre 13 anni.
Per questi due Paesi, non si tratta solo di un passo tecnico: è una conquista che segna il riconoscimento di tanti sforzi e di un lungo percorso di crescita. Dopo anni di rinvii e promesse non mantenute, questa adesione rappresenta una vera e propria svolta.
Per capire quanto sia importante questo momento, bisogna tornare a quasi vent’anni fa, quando Romania e Bulgaria hanno fatto il loro ingresso nell’Unione Europea. Era il 2007, e già allora l’obiettivo di far parte dell’area Schengen era ben chiaro. Ma, come spesso accade, tra il dire e il fare si sono frapposti una marea di ostacoli.
Burocrazia, preoccupazioni legate alla sicurezza e un po’ di diffidenza politica hanno rallentato tutto. Intanto, i cittadini e le imprese di questi due Paesi hanno dovuto fare i conti con limitazioni concrete: controlli alle frontiere, difficoltà nel commercio e viaggi che, per gli altri europei, erano una passeggiata. Per Romania e Bulgaria, invece, tutto era più complicato.
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La tenacia di due Paesi
Eppure, né Bucarest né Sofia hanno mai mollato. Negli anni, entrambi i governi hanno lavorato senza sosta per allinearsi agli standard richiesti da Bruxelles. Sono state introdotte riforme giudiziarie, migliorata la gestione delle frontiere e affrontati nodi delicati come la corruzione.
Nonostante tutto, però, il via libera non arrivava. Alcuni Stati membri continuavano a storcere il naso, temendo che l’ingresso di Romania e Bulgaria potesse indebolire la sicurezza della zona Schengen. E così, i due Paesi hanno continuato a investire, aggiornare infrastrutture e rafforzare i controlli. Una dimostrazione di determinazione che, alla fine, ha fatto la differenza.
Schengen: non solo simbolismo
Essere entrati a far parte dell’area Schengen non è solo un simbolo o una medaglia da esibire. Per i cittadini romeni e bulgari, questa adesione significa poter viaggiare liberamente in Europa, senza le restrizioni che hanno vissuto finora. Per le imprese, invece, è un’enorme opportunità: meno ostacoli logistici, più facilità negli scambi commerciali e nuovi spazi di crescita. Per l’Europa, invece, è un passo importante verso un’Unione più coesa e inclusiva. Questo risultato dimostra che, nonostante le difficoltà, è possibile superare le divisioni e lavorare per costruire qualcosa di più grande insieme. Romania e Bulgaria non sono più in una posizione “ai margini”, ma pienamente dentro il progetto europeo.
Il 31 dicembre 2024, a pochi minuti dalla mezzanotte, è successo quello che molti aspettavano: Romania e Bulgaria sono diventate ufficialmente il 28° e 29° membro dell’area Schengen. Le celebrazioni nelle due capitali sono state cariche di entusiasmo e orgoglio, segnando la fine di un’attesa lunghissima. Con questo passaggio, non ci si limita a quanto già fatto nei mesi scorsi, come l’eliminazione dei controlli nei porti e negli aeroporti. Da oggi, anche i controlli alle frontiere terrestri sono solo un ricordo. Finalmente, Romania e Bulgaria sono completamente integrate nella zona di libera circolazione, a tutti gli effetti.