“Le donne non pagano più queste tasse”: la Meloni le fa pagare solo agli uomini | Ormai ha deciso e non ci ripensa più
“La Meloni sorprende: alcune tasse saranno abolite per le donne e resteranno a carico degli uomini, una decisione che non sembra cambiare.”
Facciamo due chiacchiere: crescere una famiglia oggi è un’impresa vera. Tra lavoro, bollette e mille impegni, sembra che il tempo e i soldi non bastino mai. E quando spuntano aiuti o bonus per le famiglie, la prima cosa che ci chiediamo è: serviranno davvero a qualcosa?
Essere genitori è meraviglioso, certo, ma anche faticoso. Le mamme, in particolare, si portano sulle spalle un carico enorme, divise tra lavoro, casa e figli. Ed è qui che dovrebbero entrare in gioco gli aiuti statali, quei bonus che promettono di dare una mano. Il problema? A volte sono così complicati, con requisiti assurdi e procedure infinite, che ti passa la voglia ancora prima di provarci.
Negli ultimi tempi, però, qualche passo avanti è stato fatto. Si parla sempre più di sostegno alle famiglie, di parità e di rendere più semplice la vita dei genitori. Ma, diciamocelo, c’è ancora parecchia strada da fare. Gli aiuti ci sono, ma spesso restano fuori proprio quelli che ne avrebbero più bisogno. E allora ti chiedi: perché non semplificare le cose, rendere tutto più accessibile?
Alla fine, sostenere le famiglie non è solo un gesto carino: è un investimento sul futuro di tutti. E quando arriva una novità, un po’ di speranza c’è sempre. Ma la domanda è: quanto cambierà davvero?
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Bonus mamme 2025: ecco cosa cambia
Quest’anno il famoso “bonus mamme” si aggiorna con qualche novità. Ora non è più solo per le lavoratrici dipendenti: possono richiederlo anche le autonome, a patto però di non essere in regime forfettario. In pratica, si tratta di uno sconto parziale sui contributi previdenziali per chi ha almeno due figli. Vale fino ai 10 anni del più piccolo, ma se i figli sono tre o più, arriva fino ai 18 anni.
Ma c’è un limite che potrebbe fare discutere: il reddito. Solo chi guadagna meno di 40.000 euro all’anno può accedere al bonus. Questo da un lato allarga la platea, dall’altro però mette dei paletti che rischiano di escludere alcune famiglie che comunque fanno fatica. Insomma, una misura pensata per aiutare, ma con qualche restrizione in più.
Chi può richiederlo e chi resta fuori
Il bonus non è per tutti, e questo va detto chiaramente. Restano escluse, ad esempio, le lavoratrici domestiche, le disoccupate, le pensionate e le mamme con un solo figlio. E non parliamo di un’esenzione totale, ma parziale: bisognerà aspettare un decreto del Ministero del Lavoro per sapere di quanto sarà lo sconto sui contributi.
Anche con i suoi limiti, però, questo bonus rappresenta un piccolo passo nella direzione giusta. Certo, non risolve tutti i problemi, ma ogni aiuto conta. La speranza è che in futuro ci siano misure sempre più semplici e inclusive, perché sostenere le mamme significa sostenere tutti noi.