PARTITA IVA, chi dice che si pagano troppe tasse non conosce la mossa segreta: con il trucco del ‘regime’ paghi la metà a prescindere dal guadagno
Se sei una Partita Iva e lamenti le troppe tasse dovrai conoscere questa norma. Con questa mossa paghi di meno: dovrai farla assolutamente.
Quando apri una Partita IVA, una delle decisioni più importanti riguarda il regime fiscale che devi adottare. La scelta del regime più adatto dipende da diversi fattori, come la tua attività, il volume di ricavi e le spese da sostenere. In questo articolo, ti guideremo nella scelta tra il regime ordinario e il regime forfettario, due delle opzioni più comuni per i liberi professionisti e le piccole imprese.
Il regime ordinario prevede l’applicazione dell’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, attraverso scaglioni progressivi che vanno dal 23% al 43%. La tassazione è calcolata sull’imponibile fiscale, che si ottiene sottraendo dai ricavi annuali le spese sostenute per l’attività, inclusi i contributi previdenziali versati.
Il regime forfettario, invece, è più semplice e offre vantaggi fiscali, soprattutto per chi ha un reddito annuo inferiore a 85.000 euro. Con il forfettario, si paga un’imposta sostitutiva sul reddito, che è determinata da un coefficiente di redditività specifico per ogni professione. Per esempio, un architetto applica un coefficiente del 78%, il che significa che il 78% dei suoi ricavi è considerato profitto, mentre il resto copre le spese.
Per determinare il regime fiscale che fa al caso tuo, è importante considerare tre aspetti fondamentali: i tuoi ricavi annuali, le spese per l’attività e il numero di collaboratori. Se guadagni meno di 85.000 euro all’anno, il regime forfettario potrebbe essere l’opzione migliore, poiché ti consente di pagare le tasse solo sulla parte di reddito che rimane dopo aver applicato il coefficiente di redditività.
Cosa troverai in questo articolo:
Partita IVA, regime ordinario contro quello forfettario: cosa cambia
Nel regime ordinario, puoi dedurre le spese aziendali, il che riduce l’imponibile fiscale su cui paghi le tasse. Questo è un grande vantaggio se le spese per l’attività sono elevate. Nel caso di un architetto, per esempio, le spese per l’acquisto di computer, materiali da ufficio e altri costi potrebbero superare il 22% dei ricavi, facendo risultare più conveniente il regime ordinario.
Nel regime forfettario, invece, non puoi dedurre le spese. La tassazione viene applicata solo sulla parte di ricavi che viene considerata profitto, in base al coefficiente di redditività. Questo significa che se le tue spese superano il valore calcolato dal coefficiente, il regime ordinario potrebbe essere più vantaggioso.
Partita IVA, il consiglio del commercialista è cruciale: la scelta migliore
Per fare una scelta consapevole e ottimizzare il regime fiscale, è fondamentale confrontarsi con un commercialista esperto. Il professionista sarà in grado di analizzare la tua situazione specifica e suggerirti il regime più vantaggioso. Inoltre, il commercialista può aiutarti a capire come organizzare la tua contabilità, gestire le spese aziendali e rispettare le normative fiscali in continuo cambiamento.
Se hai dubbi sul regime fiscale da adottare, puoi richiedere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale. Un servizio di consulenza ti aiuterà a fare chiarezza sulla scelta migliore per la tua attività, permettendoti di risparmiare sulle tasse e ottimizzare la gestione della tua Partita IVA. Non esitare a prendere contatti con esperti per ottenere un consiglio personalizzato.